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07/03/2019 - VIA AL REDDITO DI CITTADINANZA

L'epoca del reddito di cittadinanza è appena iniziata e, in attesa di valutare i reali effetti sul quadro socio-economico del Paese e le eventuali ricadute positive o negative su temi cruciali quali occupazione, reddito, lotta alla recessione, è bene concentrarsi per il momento sulle questione meramente pratiche di tale novità. Per informazioni e richiesta del beneficio, il Caf Italia è a disposizione per accogliere i cittadini presso le proprie sedi dislocate su tutto il territorio naizonale. Innanzitutto occorre aver presentato una Dsu per il rilascio dell'ISEE, valore che deve essere sotto una certa soglia per consentire l'accesso a tale beneficio. La disciplina di questa nuova misura è affidata al Decreto Legge n. 4 del 28 gennaio 2019 ed evidenzia come sia indispensabile la cittadinanza italiana o di uno dei Paesi UE oppure un permesso di soggiorno di lungo periodo; inoltre, occorre la residenza in Italia da minimo 10 anni, di cui gli ultimi due anni in maniera continuativa. È importante chiarire anche il fatto che, materialmente, il beneficio economico viene erogato mediante una Carta prepagata di Poste Italiane e che esistono limiti al prelievo mensile (100 euro per unico beneficiario, 210 per nuclei con più persone) e che si può effettuare un bonifico mensile per spese di mutuo o affitto. Altro aspetto rilevante, attorno a cui si sono accese numerose discussioni, è il nesso col mondo occupazionale: dal riconoscimento del reddito di cittadinanza, entro massimo 30 giorni, il beneficiario è convocato dai centri per l'impiego; il soggetto ed eventualmente i componenti del nucleo famigliare dovranno dichiararsi immediatamente disponibili al lavoro. I beneficiari dovranno quindi accettare l'avvio a corsi di formazione o di riqualificazione professionale e accettare almeno una delle tre offerte di lavoro congrue. Inoltre, esistono incentivi per le aziende che assumono un soggetto che beneficia del reddito di cittadinanza, misura che può essere rinnovata dopo 18 mesi, con un mese di stop. Altro tasto delicato è quello dei controlli: per mettere in piedi un sistema efficace occorrerà la piena collaborazione fra Agenzia delle Entrate, Guardia di Finanza e Inps, a partire dai controlli incrociati fra le diverse banche dati.