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16/11/2018 - PACE FISCALE SĖ, CONDONO NO: NIENTE DA FARE PER LA DICHIARAZIONE INTEGRATIVA SPECIALE

“Sono indubbiamente settimane frenetiche quelle che, come sempre accade, vanno a chiudere l’anno –sono le parole della Dott.ssa Maria Emilda Sergio, Amministratore Unico de Caf Italia- e che daranno un po’ per volta l’idea concreta delle misure previste per il 2019. Tra i punti più importanti e più discussi rientra sicuramente a pieno titolo il tema della pace fiscale, argomento di enorme interesse sia per le ricadute immediate sulla salute dei conti pubblici, ma anche in prospettiva come segnale da inviare a cittadini e mercati per quel che riguarda la difficile e necessaria battaglia contro i fenomeni di evasione ed elusione fiscale. Restiamo in attesa di ulteriori sviluppi –aggiunge la Dott.ssa Sergio- e ci auguriamo che le scelte compiute possano andare incontro alle esigenze economiche e normative del Paese”.

La notizia di questi giorni è la cancellazione della dichiarazione integrativa speciale al 20%: si parla infatti del mantenimento della proposta legata alla pace fiscale, escludendo però il tanto discusso condono, argomento che di fatto aveva alzato il livello dello scontro politico. Gli emendamenti al decreto fiscale, attualmente all’esame della Commissione Finanze del Senato, saranno votati nella giornata di lunedì per consentire al testo di passare in Aula per la prima approvazione. Così il Decreto Legge n. 119 del 23 ottobre 2018 va via via modellandosi definitivamente, mediante correzioni e aggiustamenti in corso d’opera: in particolare, la piccola rivoluzione in corso interessa l’articolo 9, quello che prevedeva la possibilità di regolarizzare fino ad un massimo di 100.000 euro di maggior imponibile annuo, dal 2013 al 2017 ed entro il limite del 30% dell’importo regolarmente dichiarato, pagando un’imposta forfettaria del 20%.

Il condono riguarderà esclusivamente le somme soggette a regolare dichiarazione e, nel concreto, ciò che viene cancellata è la possibilità di pace fiscale mediante la dichiarazione integrativa speciale fino a 100mila euro di maggior imponibile all’anno. A sostituire, in un certo senso, la pace fiscale con condono al 20% arriva la sanatoria degli avvisi bonari per le somme che sono state, come detto prima, regolarmente dichiarate. Toccherà invece continuare ad aspettare per quel che riguarda l’emendamento sul saldo e stralcio delle cartelle in base all’ISEE. Sembra invece sempre più credibile l’inserimento nel Decreto di un’altra novità, ossia la possibilità anche per la Guardia di Finanza di accedere alle banche dati del Fisco sui movimenti dei conti correnti, misura pensata per rafforzare le misure di contrasto all’evasione fiscale, così come la proroga del bonus bebè.

“Siamo sicuri che ancora interverranno discussioni, confronti e innovazioni relativamente a un testo di così grande rilevanza per l’immediato –osserva l’Amministratore Unico del Caf Italia, Dott.ssa Maria Emilda Sergio- e che continuerà a esserci grande fermento in tal senso negli ambienti della politica. Ciò che chiediamo agli addetti ai lavori è di non dimenticare che si sta giocando una partita difficile e di vitale importanza per il Paese, per cui più che mai ora è necessario appellarsi al senso di responsabilità –conclude la Dott.ssa Sergio- nelle scelte da compiere, scelte che quanto più saranno condivise e frutto di un lavoro reale di confronto e dibattito, tanto più potranno risultare efficaci per i cittadini”.