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27/06/2018 - ISTAT: DATI SULLA POVERTĄ IN PREOCCUPANTE CRESCITA

“Sembra assurdo, inconcepibile, ma purtroppo il concetto di povertà assoluta esiste ancora nel nostro Paese ed è anche parecchio diffuso –osserva la Dott.ssa Maria Emilda Sergio, Amministratore Unico del Caf Italia- come emerge dalle indagini statistiche condotte negli ultimi giorni. Si tratta di un fenomeno di una gravità estrema che rimane davvero preoccupante, considerando che purtroppo i dati parlano addirittura di un aumento consistente delle persone inserite in tale categoria. Non stiamo parlando di poche decine di cittadini, –continua l’Amministratore del Caf Italia- cosa che sarebbe egualmente inaccettabile, ma di milioni di persone che letteralmente hanno difficoltà anche a soddisfare i bisogni primari. E oltre a queste persone, ce ne sono molte altre in condizioni di povertà relativa. Va da sé che urge trovare un rimedio per questo dramma sociale che non può e non deve lasciare indifferenti”.

Quello della povertà è un problema più che mai reale che attanaglia il nostro Paese, sfiancato da una durissima crisi economica. Si parla di 5 milioni di individui in condizioni di povertà assoluta nel 2017: si tratta del valore più alto registrato dall'Istat dall'inizio delle serie storiche, nel 2005. Le famiglie in povertà assoluta sono stimate in 1 milione e 778mila. L'incidenza della povertà assoluta è del 6,9% per le famiglie (era 6,3% nel 2016) e dell'8,4% per gli individui (da 7,9%). Entrambi i valori sono i più alti della serie storica. Se i dati generali sono allarmanti, quelli relativi al solo Meridione sono ancora più drammatici, poiché al Sud 1 abitante su 10 vive in indigenza. Ma per avere un’idea più completa del fenomeno occorre andare ancora più nello specifico per un istante, analizzando il fatto che tra i minori, sono 1,2 milioni i bambini e ragazzi in povertà. In aumento anche la povertà relativa, categoria in cui rientra chi vive nelle famiglie (3 milioni 171 mila) che hanno una spesa al di sotto della soglia di 1.085 euro e 22 centesimi al mese per due persone: una condizione che riguarda 1 italiano su 6.

Il rischio di povertà cresce all'aumentare dei figli minori presenti in famiglia: l'incidenza si attesta al 10,5% tra le famiglie con almeno un figlio e raggiunge il 20,9% tra quelle con tre o più figli. Come la povertà assoluta, la povertà relativa è più diffusa tra le famiglie con 4 componenti (19,8%) o 5 componenti e più (30,2%), soprattutto tra quelle giovani: raggiunge il 16,3% se la persona di riferimento è under35, mentre scende al 10% nel caso di un ultra 64enne. «L'incidenza di povertà relativa - osserva l'Istat - si mantiene elevata per le famiglie di operai e assimilati (19,5%) e per quelle con persona di riferimento in cerca di occupazione (37%), queste ultime in peggioramento rispetto al 31% del 2016». Si confermano poi, dice l’istituto di statistica, «le difficoltà per le famiglie di soli stranieri», dove l'incidenza della povertà relativa raggiunge il 34,5%, con forti differenziazioni sul territorio (29,3% al Centro, 59,6% nel Mezzogiorno).

“Anche solo dando un’occhiata ai numeri presentati dall’Istat emerge un quadro desolante e davvero impressionante –è il commento della dott.ssa Maria Emilda Sergio del Caf Italia- qualcosa che nessuno avrebbe probabilmente ipotizzato pochi decenni fa. La recessione economica ha colpito in maniera pesante tanti Paesi, tra cui il nostro, con effetti drammatici. Tuttavia reputiamo che bisogna ora avere il coraggio di far fronte comune e superare le numerose difficoltà che hanno aggravato i danni, già importanti, creati dalla crisi economica. Occorre uscire subito da questa situazione, facendo appello a lucidità e determinazione, e soprattutto –conclude la Dott.ssa Maria Emilda Sergio- mettendo da parte gli interessi parziali per concentrarsi esclusivamente sul bene comune. I cittadini hanno bisogno assoluto di vivere in maniera dignitosa in un Paese come il nostro”.