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10/05/2018 - FISCO, LA PAROLA D’ORDINE DEVE ESSERE EQUITÀ

“Da tantissimo tempo ripetiamo, quasi come un mantra, che il delicato rapporto tra Fisco e cittadini necessita di una reale e profonda revisione –dice l’Amministratore Unico del Caf Italia, la Dottoressa Maria Emilda Sergio- che possa agire in maniera concreta sulla realtà del nostro Paese, messo duramente alla prova dalla tremenda recessione economica e da tutti i problemi ad essa conseguenti. E quando parliamo di revisione profonda, o addirittura di rivoluzione, pensiamo a come lo Stato, di cui il Fisco rappresenta uno strumento di formidabile importanza, debba tener conto della situazione attuale di lavoratori, famiglie, giovani: lo Stato non può ignorare le reali difficoltà di cittadini –aggiunge la Dott.ssa Sergio- e di conseguenza non è possibile che il Fisco chiuda gli occhi davanti alla quotidianità di contribuenti, ossia dei soggetti ai quali si rivolge. Occorre mettere al centro del rapporto fra Fisco e cittadini valori quali trasparenza ed equità”.

Arriva dalla autorevolissima voce della Corte dei Conti un monito di grande rilievo in merito al ruolo del Fisco nella difficile transizione del nostro Paese, in enorme difficoltà nel tirarsi fuori in maniera concreta dalla crisi economica e occupazionale che ha drammaticamente segnato l’ultimo decennio. Le parole utilizzate dal Presidente della Corte suonano come un richiamo a cui prestare la dovuta attenzione e arrivano in occasione del Documento di economia e finanza di pochi giorni fa. In particolare, si pone l’accento su un a questione fondamentale, poiché il Presidente della Corte ha invitato a “non sottovalutare la precarietà dell’assetto del nostro sistema fiscale che, in questi anni segnati dall’urgenza di reperire risorse nell’immediato ai fini del riequilibrio dei conti pubblici, si è progressivamente allontanato dai principi di fondo cui esso dovrebbe ispirarsi”.

Si tratta di affermazioni di un certo peso che invitano al ritorno a una dimensione di maggiore attenzione alle esigenze di aziende e lavoratori. Inoltre, sempre secondo la Corte dei Conti, “Il quadro che emerge dal Def 2018 pur testimoniando i progressi ottenuti nell’azione di risanamento rimane ancora complesso. Il difficile percorso non consente cedimenti o rallentamenti ma richiede scelte coerenti”. Si tratta dunque di incanalare le energie e le opportunità che si presenteranno nel breve e medio periodo in maniera efficace, in modo da migliorare i servizi che i cittadini si aspettano di ricevere visto il grande sforzo economico a cui vengono chiamati; inoltre, è il momento di avere il coraggio necessario per far ripartire in maniera importante l’economia italiana.

“Un Fisco lontano dalla realtà del Paese in cui si trova ad agire –aggiunge la Dott.ssa Maria Emilda Sergio- risulta arcigno e severo e, quel che è peggio, può sembrare iniquo e ingiusto agli occhi di milioni di persone che hanno reali difficoltà a far fronte agli impegni fiscali. Reputiamo doveroso che lo Stato provveda, come del resto sta già facendo, a mettere in campo la dovuta severità per combattere i fenomeni di evasione ed elusione fiscale, anche e soprattutto se legati a grandi aziende e a cifre molto considerevoli. D’altro canto però –conclude l’Amministratore Unico del Caf Italia- bisogna superare le problematiche ad oggi esistenti, soprattutto per quel che riguarda il grande grado di complessità del Fisco italiano e dare ad esso al contempo un volto diverso, meno legato alla burocrazia inflessibile e severa e maggiormente calato nella realtà dei contribuenti: la parola d’ordine in tal senso, a nostro avviso, deve proprio essere Equità”.