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02/05/2018 - IL DEF 2018 FA IL PUNTO DELLA SITUAZIONE

“Come ribadito e sottolineato più volte nel corso degli ultimi mesi, specialmente tra la fine del 2017 e l’approssimarsi del 2018 –afferma la Dott.ssa Maria Emilda Sergio, Amministratore Unico del Caf Italia- l’anno in corso rappresenta un momento cruciale per il nostro tempo e per la nostra storia recente, per via di numerose ragioni. Si tratta infatti di un arco temporale particolarmente delicato per quel che concerne gli equilibri politici, sia interni al Paese, in attesa della formazione di un nuovo Governo, sia nei rapporti con l’Unione Europea e col mondo intero; ma si tratta di un momento di straordinaria importanza –continua l’Amministratore Unico del Caf Italia- anche per quel che concerne la capacità che avrà il Paese di mettere a frutto nell’immediato i segnali positivi di reazione alla terribile crisi economica che ha caratterizzato l’ultimo decennio, e per come tale auspicabile ripresa possa poi gettare le basi per una crescita non solo legata al breve periodo, ma che sia a medio-lungo termine”.

Per far fruttare quanto di positivo è emerso negli ultimi mesi, occorre più che mai farsi trovare pronti e trasformare una semplice tendenza in qualcosa di concreto in ambito economico e occupazionale. È sicuramente indispensabile fare il punto sulla situazione attuale in maniera il più possibile lucida e scevra da discorsi di parte figli della propaganda politica. A tale proposito, riveste indubbiamente una certa importanza il Documento di Economia e Finanza, il celebre DEF, del 2018: tale documento è stato approvato dal Consiglio dei Ministri 81 del 18 aprile 2018, su proposta del Presidente del Consiglio e del Ministro dell’Economia e delle Finanze. Salta subito all’occhio una considerazione, ossia che in ragione dell’attuale momento di transizione caratterizzato dall’avvio dei lavori della XVIII legislatura, il DEF approvato non contempla alcun impegno per il futuro, bensì si limita alla descrizione dell'evoluzione economico-finanziaria internazionale e all’aggiornamento delle previsioni macroeconomiche per l'Italia e del quadro di finanza pubblica tendenziale che ne consegue.

Tra i punti evidenziati, ecco quelli che reputiamo più interessanti. Il debito pubblico in rapporto al PIL è stato stabilizzato a partire dal 2015 dopo sette anni di incrementi consecutivi, mentre il deficit è sceso costantemente dal 3,0% del PIL al 2,3% del 2017. Al tempo stesso, è possibile rilevare un sostegno costante alla crescita, grazie al quale il Paese è uscito dalla recessione, registrando quattro anni consecutivi di progressi del PIL dallo 0,1% del 2014 all’1,5% del 2017. Il tasso di disoccupazione è sceso dal picco del novembre 2013 (13,0%) all’11,2% del 2017, mentre il numero di occupati è aumentato di quasi 1 milione di unità dal punto più basso della crisi nel settembre 2013, di cui oltre la metà con contratti a tempo indeterminato. Il sostegno alla crescita economica è atteso dall’impulso agli investimenti privati – in crescita grazie al miglioramento del clima di fiducia, della funzionalità dell’ambiente economico e delle agevolazioni fiscali – dall’accelerazione dei consumi privati, da un recupero degli investimenti pubblici in valore assoluto e in misura minore dalle esportazioni nette.

“Come detto, il clima di rinnovata fiducia può e deve poggiarsi su solide basi fatte di interventi concreti e duraturi –sostiene la Dott.ssa Maria Emilda Sergio- se davvero si vuole invertire la rotta in maniera decisa e significativa. Sarebbe un errore imperdonabile sprecare qualsiasi opportunità di rilancio e di crescita, specialmente cullandosi su numeri e statistiche sicuramente importanti e attendibili, ma che vanno sempre e comunque interpretati per non cadere in facili e deleterie illusioni. Il mondo del lavoro continua a presentare enormi problemi e difficoltà, così come il Fisco è tuttora percepito come severo, molto distante e ahimè anche iniquo dai contribuenti. Non possiamo più permetterci –conclude l’Amministratore Caf Italia- di sprecare tempo e risorse, se davvero abbiamo a cuore le sorti del nostro Paese”.