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24/01/2018 - FISCO SEMPRE PIÙ AL SERVIZIO DELL’ANTIRICICLAGGIO

Il Fisco giocherà un ruolo sempre più importante anche nel delicatissimo settore dell’antiriciclaggio, come tra l’altro ipotizzato e dichiarato più volte nel corso dell’anno da poco terminato e in linea con quanto affermato negli ultimi tempi. A dare un’ulteriore conferma arriva il decreto legislativo che provvede a dare attuazione alla direttiva 2016/2258/Ue approvato nei giorni scorsi, in prima lettura, dal Consiglio dei Ministri. Il decreto specifica il perimetro d'azione allargata delle nuove disposizioni antiriciclaggio entrate in vigore con il dlgs 90/2017. In particolare si legge nel documento che per l'espletamento delle indagini amministrative finalizzate allo scambio di informazioni, è consentito all'Agenzia delle Entrate e alla Guardia di Finanza (con l'esercizio dei poteri di cui al Titolo IV del dpr n. 600/73) l'accesso ai documenti, ai dati e alle informazioni acquisiti in assolvimento degli obblighi di adeguata verifica della clientela di cui agli articoli 18 e 19 del decreto legislativo 21 novembre 2007, n. 231, e conservati dai soggetti tenuti a detto obbligo ai sensi dell'articolo 31, e secondo le modalità di cui all'articolo 32, dello stesso decreto. La nuova normativa antiriciclaggio (dlgs 90/2017), per la precisione, prevedeva sul punto all'articolo 1 che i dati e le informazioni acquisite nell'ambito delle attività svolte dalla Guardia di finanza sono utilizzabili ai fini fiscali. Per i controlli presso i professionisti, soggetti diversi dagli intermediari finanziari, il provvedimento specifica: «L'Agenzia delle entrate si avvalga della Guardia di Finanza nelle ipotesi in cui debba accedere a documenti, dati e informazioni nella disponibilità di uno dei soggetti obbligati ad effettuare l'adeguata verifica della clientela ex articolo 3 del decreto legislativo n. 231/2007 e successive modificazioni, se diversi dagli intermediari finanziari di cui all'articolo 4 della legge 18 giugno 2015, n.95». A tale scopo, è prevista la stipula di un'apposita convenzione che regoli i rapporti tra le due autorità fiscali. Le disposizioni si applicano alle richieste di informazioni di Guardia di Finanza e Agenzia delle Entrate fatte a partire dal primo gennaio 2018.