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16/11/2017 - BONUS BEBČ, INFORMAZIONI GENERALI

“Il periodo che stiamo vivendo è caratterizzato da una parola di per sé non incoraggiante, vale a dire il termine crisi: tale concetto lo si ritrova ovunque, sia in riferimento all’economia, sia per quel che concerne il mono del lavoro, senza dimenticare tutti gli altri aspetti della quotidianità. E così –afferma la Dott.ssa Maria Emilda Sergio, Amministratore Unico del Caf Italia- troviamo la parola crisi affiancata a concetti quali i valori sociali, la cultura, persino lo sport. Tra le varie voci riconducibili alla parola crisi ne troviamo una di indubbia importanza, che in realtà vive da decenni una realtà molto delicata: si tratta del numero delle nascite, su cui influisce in maniera pesante e indiscutibile la diminuzione del benessere economico, condizione che la lunga fase di recessione che abbiamo vissuto, e non ancora realmente superato, ha indubbiamente aggravato. Partendo da questa considerazione –aggiunge la Dott.ssa Sergio- crediamo che qualsiasi iniziativa che abbia come scopo quello di favorire economicamente e fiscalmente l’aumento delle nascite sia da accogliere con favore e interesse”.

Per incoraggiare le nascite, nella Finanziaria del 2015 è stata introdotta la misura del bonus bebè, strumento mediante il quale si perseguiva l’obiettivo di aiutare la famiglia nelle numerose spese iniziali. Tale misura è tuttora in vigore ed è appannaggio dei soggetti più svantaggiati. In particolare il bonus è riconosciuto ai nuclei familiari per ogni figlio nato o adottato tra il 1° gennaio 2015 e il 31 dicembre 2017, fino ai tre anni di vita del bambino o fino ai tre anni d'ingresso del figlio adottivo nel nucleo familiare. Per "ingresso nel nucleo famigliare" si intende la data nella quale la sentenza di adozione è divenuta definitiva. L'assegno spetta anche in caso di affidamento preadottivo del minore (L'affidamento preadottivo è quel periodo di convivenza antecedente alla pronuncia definitiva di adozione, in cui il bambino convive con la coppia aspirante alla sua adozione), disposto dal 1° gennaio 2015 al 31.12.2017. Se il figlio è stato adottato nel triennio 2015-2017 ma è entrato in famiglia a titolo di affidamento preadottivo in data antecedente al 1° gennaio 2015, l'assegno spetta comunque per un triennio, ma a decorrere dal 1° gennaio 2015. L'agevolazione spetta a condizione che il nucleo famigliare del genitore richiedente, al momento di presentazione della domanda e per tutta la durata del beneficio, sia in possesso di un ISEE minorenni in corso di validità non superiore a 25.000 Euro.(v. anche messaggio INPS n. 261 2017).

Fino al 2017 il Bonus bebè è in vigore, per cui gli aventi diritto possono ancora approfittare di tale possibilità per beneficiare dei vantaggi previsti. Per accedere all’agevolazione è necessario presentare la domanda così come stabilito con il Dpcm del 27.02.2015 e con la circolare INPS n. 93 dell'8.5.2015. è poi fondamentale tener presente che il requisito economico deve essere confermato ogni anno presentando la nuova DSU dichiarazione sostituiva unica, in modo che l'ISEE risulti aggiornato entro il 15 gennaio dell'anno successivo. Con il messaggio 4476 del 10 novembre 2017 infatti l'INPS è intervenuta anche quest'anno per ricordare l'obbligo alle famiglie che hanno fatto domanda nel 2015 o 2016. In molti casi infatti l'erogazione dell'assegno è stata sospesa per mancanza di ISEE aggiornato. L'Istituto precisa che per la ripresa del pagamento delle predette mensilità, e ferma restando la permanenza dei requisiti di legge, è necessario che gli utenti che avevano in pagamento l’assegno nel 2016 presentino la Dichiarazione Sostitutiva Unica per l’anno in corso entro e non oltre il prossimo 31 dicembre 2017. Questo adempimento è necessario ai fini dell’ISEE minorenni 2017. Relativamente agli importi, ricordiamo che il bonus è di 80 euro al mese, quindi 960 euro all’anno, se l’ISEE non supera i 25.000 euro annui; qualora l’ISEE non superi la soglia dei 7.000 euro annui, il Bonus bebè sarà erogato per un importo di 1.920 euro annui, pari a 160 euro mensili.

“Incentivare le nascite mediante aiuti quali il Bonus bebè è sicuramente una cosa da annoverare tra gli interventi positivi –è il pensiero della Dott.ssa Maria Emilda Sergio- perché molti giovani faticano a prendere la decisione di diventare genitori proprio per via delle evidenti ed oggettive difficoltà economiche che, in molti casi, scoraggiano qualsiasi idea di costruire una famiglia. Purtroppo, non sono solo le difficoltà del presente a incidere in maniera negativa, ma anche, e forse soprattutto, il clima di grande incertezza che caratterizza il mondo del lavoro. Per questo motivo –conclude l’Amministratore Unico del Caf Italia- siamo convinti della necessità di dare seguito a provvedimenti di questo tipo ma soprattutto del fatto che tali iniziative non debbano essere isolate, ma inserite in un più ampio quadro di riforme in grado di dare nuove, concrete speranze agli italiani. Per quanto riguarda le necessità più immediate, nonostante le innumerevoli difficoltà che hanno contraddistinto il nostro lavoro nel corso del 2017, siamo come sempre a disposizione dei cittadini per fornire tutta l’assistenza necessaria in merito a questo argomento e per qualsiasi altra tematica di natura fiscale”.