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01/08/2017 - CREDITO D’IMPOSTA PER SPESE PUBBLICITARIE

La pubblicità rappresenta una delle voci più importanti, specialmente in determinati settori ma in generale in qualsiasi realtà commerciale e produttiva, nel consentire e favorire in maniera decisiva lo sviluppo e la crescita delle aziende: proprio partendo tale presupposto, è stato introdotto il riconoscimento di un credito di imposta specificatamente pensato per gli investimenti di natura pubblicitaria, i quali possono concretizzarsi in differenti modalità. Il riferimento normativo di tali rilevanti novità è la manovra correttiva 2017 e in particolare, in sede di conversione del DL n. 50 del 24 aprile 2017, l’introduzione dell’articolo 57-bis: dal 2018 alle imprese e ai lavoratori autonomi che effettuano investimenti in campagne pubblicitarie il cui valore superi almeno dell’1% gli analoghi investimenti effettuati sugli stessi mezzi di informazione nell’anno precedente, è attribuito un contributo sotto forma di credito d’imposta. Lo scopo della norma era dare attuazione alla Legge n. 198 del 26 ottobre 2016 (articolo 2, comma 2, lettera n), che prevedeva l’introduzione di benefici fiscali connessi agli investimenti pubblicitari incrementali su quotidiani e periodici nonché sulle emittenti televisive e radiofoniche locali, analogiche o digitali, mediante il riconoscimento di un particolare beneficio agli inserzionisti di micro, piccola o media dimensione e alle start up innovative. Si provvede, quindi, a incentivare in maniera concreta un investimento incrementale rispetto all'anno precedente, con un doppio obiettivo: sia per spingere maggiormente imprese e professionisti ad investire, sia per spingere l'editoria. Il valore del credito d'imposta previsto dal Decreto Legge 50/2017 è pari al 75% del valore incrementale degli investimenti effettuati, ma viene elevato al 90% nel caso di microimprese, piccole e medie imprese e start up innovative. Il credito d’imposta è utilizzabile esclusivamente in compensazione previa istanza diretta al Dipartimento per l’informazione e l’editoria della Presidenza del Consiglio dei ministri. Le modalità, i criteri di attuazione, gli investimenti che danno accesso al beneficio, i casi di esclusione, le procedure di concessione e di utilizzo del beneficio, la documentazione richiesta, l’effettuazione dei controlli saranno definiti con un decreto che verrà emesso dal Ministero dell’Economia e delle Finanze.