13/12/2025 - TAX GAP, ECCO I DATI DELLA COMMISSIONE EUROPEA
"La sempre più stretta interconnessione fra le realtà sociali, economiche, amministrative tra i singoli Paesi Europei e nel rapporto di ognuno di essi con Bruxelles - afferma la Dottoressa Maria Emilda Sergio, Amministratore Unico del Caf Italia - fa sì che inevitabilmente anche il tema fiscale sia tra gli argomenti da prendere in considerazione in maniera sempre più allargata, andando ben oltre i confini nazionali per qualsiasi tipo di valutazione, analisi, strategia e possibile soluzione di fronte alle problematiche esistenti che, di conseguenza, sono sempre più comuni e condivise. Mettere in comune buone pratiche e anche solo semplici suggerimenti significa affrontare con maggiore forza ed efficacia le nuove insidie in arrivo, a partire dai fenomeni di elusione e di evasione che si sono fatti sempre più sofisticati e, per questo motivo, difficili da combattere. Fare riferimento all'Unione Europea - dice ancora l'Amministratore Unico del Caf Italia - per avere il quadro completo della situazione e per studiare insieme agli altri Stati membri i correttivi da apportare a norme e regolamenti è quindi una via obbligata".
Il concetto di Divario Fiscale assume un'importanza sempre più preminente nelle analisi fornite dall'Europa e i dati comunicati di recente in tal senso offrono una panoramica di sicuro interesse per poter osservare in maniera più precisa la situazione esistente e per studiare apposite soluzioni. A rendenre noti dati, numeri e percentuali odierni è il report Mind the Gap della Commissione Europea, che ha portato a termine proprio uno studio approfondito e mirato dei divari fiscali nell'Unione Europea e nei 27 Paesi che ne fanno parte. Il lavoro di questo documento è in un certo qual modo completato da due relazioni tecniche, che si concentrano rispettivamente sulla stima dei gap relativi all'IVA e all'Imposta sul reddito delle società. Tutto ciò ha una grande rilevanza e avrà un notevole impatto sulle azioni da portare avanti in ambito europeo, poiché mette in evidenza problemi e criticità colegati alle scelte di politica tributaria portate avanti e alla conformità fiscale e, quindi, sulla sostenibilità dei costi pubblici e sulle capacità di neutralizzare gli effetti negativi dei reati fiscali, che rappresentano ancora una piaga da debellare.
Affinchè si possano leggere in maniera corretta le informazioni divulgate, si sottolinea come occorra tener presente che per divario fiscale si intende innanzitutto la differenza fra quanto si dovrebbe incassare di gettito e quanto poi, effettivamente, finisce nelle casse pubbliche; e, in secondo luogo, bisogna tener conto delle differenze fra i divari fiscali legati a reati o comportamenti scorretti da parte dei contribuenti, in primis evasione ed elusione, e i dviari fiscali che sono invece frutto di scelte e decisioni governative, come agevolazioni, esenzioni o sconti di natura fiscale. Naturalmente, la Commissione evidenzia come sia necessario intervenire prima di tutto per ridurre le perdite di gettito fiscale combattendo le irregolarità di ogni genere, avvertendo al contempo i Governi che le iniziative a beneficio dei contribuenti devono essere messe in atto tenendo sempre conto del quadro generale, che deve essere stabile, trasparente, chiaro e aggiornato, al fine di garantire l'efficacia delle stesse misure agevolative, efficacia legata al funzionamento del sistema fiscale nel complesso.
"Il lavoro delle Amministrazioni Finanziarie dei singoli Paesi è tutt'altro che semplice e deve sempre più coordinarsi con quello degli altri Paesi - sono le parole dell'Amministratore Unico del Caf Italia, la Dottoressa Maria Emilda Sergio - oltre che, soprattutto, con le indicazioni di Bruxelles. Questa interconnessione di cui parlavamo non va mai confusa come una perdita di autonomia o di libertà, bensì come una grande opportunità di collaborare in maniera fattiva su argomenti fondamentali per impostare un processo di crescita e di ripresa che, tra l'altro, ha già potuto beneficiare dell'apporto di Bruxelles nell'ambito del PNRR. Armonizzare strategie e strumenti per combattere i reati fiscali e per confrontarsi sulle strade da intraprendere nel corso del tempo, al fime di individuare di volta in volta le soluziuoni più idonee - aggiunge la Dottoressa Maria Emilda Sergio - significa entrare in una nuova fase e avere più strumenti a disposizione per raggiungere risultati importanti che, altrimenti, sarebbero stati più difficili da ottenere".