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06/11/2025 - POLITICHE FISCALI 2024, IL REPORT OCSE

"In un mondo in continua evoluzione e costretto ad affrontare problematiche ed emergenze di livello globale - dice la Dottoressa Maria Emilda Sergio, Amministratore Unico del Caf Italia - i Governi si trovano nella situazione di dover cercare, proporre e realizzare interventi in grado di fornire soluzioni efficaci, a volte anche in tempi relativamente brevi. La realtà sempre più globalizzata ha sicuramente come effetto quello di coinvolgere praticamente ogni Paese nei problemi di altri, facendo sì però allo stesso tempo che si trovino soluzioni condivise e che si abbia un margine di manovra decisamente più ampio, grazie anche a collaborazioni concrete fra Stati e Amministrazioni Pubbliche che fanno parte di reti sovranazionali. In tale contesto - aggiunge la Dottoressa Maria Emilda Sergio - le sfide della modernità sono sicuramente più frequenti e costanti, ma è possibile affrontarle con strumenti decisamente più adeguati e con l'appoggio continuo di partner e governi sempre più coinvolti nella reciproche realtà sociali, politiche ed economiche".

I continui cambiamenti in atto incidono ovviamente in maniera sempre più importante sulle mosse e sulle decisioni dei Governi e in un quadro del genere il Fisco assume un'importanza sempre maggiore, fungendo da strumento attivo di politica e da regolatore sociale, con una forte, sempre crescente influenza anche nei rapporti tra i diversi Paesi. La ricerca di collaborazioni sempre più strette per contrastare i reati fiscali, che spesso, come è stato ormai dimostrato, rappresentano l'anticamera per reati di portata globale come il riciclaggio e il terrorismo internazionale, ma anche il semplice confronto fra diverse realtà spesso accomunate da situazioni e criticità simili, fanno sì che le riforme in tale settore abbiano un valore significativo anche al di là dei confini nazionali. In tal senso, è sempre più interessante avere idea del quadro di insieme e capire come e in che misura le politiche fiscali incidano sulla realtà dei diversi Paesi e non solo.

A tale scopo è decisamente interessante analizzare le informazioni comunicate attraverso l'annual report Ocse Tax Policy Reforms 2025, che mira a contestualizzare le riforme fiscali adottate nel quadro macroeconomico e di gettito dei Paesi, proprio per capire in che modo ogni Governo ha scelto, nel 2024, di rispondere alle sfide in atto, tanto a quelle di breve periodo quanto a quelle sul lungo periodo. Nel farlo ovviamente ogni Paese ha dovuto tener conto di fenomeni quali i cambiamenti climatici, le spese per la difesa sulla base delle paure per i conflitti in essere, l'invecchiamento della popolazione, l'inflazione e la fatica per i salari di restare al passo appunto con il potere reale della moneta e con le spese crescenti. Ciò significa anche che i diversi Stati provano a dare fondo ad ogni possibile politica di sgravi fiscali, a cui far fronte con interventi spesso mirati, come ad esempio sovratasse su extra-profitti o su specifici settori o ancora, ad esempio, nei confronti di imprese ad altissima redditività. Si tende in sostanza a favorire a livello fiscale categorie spesso svantaggiate, in primis i giovani lavoratori o le imprese nuove, puntando invece a chiedere di più a imprese con grandi fatturati o ai grandi patrimoni. E in tale contesto si tende a premiare anche chi investe sul rispetto dell'ambiente e sulle nuove tecnologie, improntando gli obiettivi di tutela della salute attraverso aumenti delle imposte su alimenti e bevande ad alto contenuto di zuccheri, oltre che su alcol e tabacco.

"Nella versione più moderna ed evoluta dei sistemi fiscali nel mondo, si prova a modificare il rapporto tra Fisco e contribuenti, che poi altro non è che quello allargato fra Stato e cittadini, in un gioco di diritti e doveri - sostiene l'Amministratore Unico del Caf Italia, la Dottoressa Maria Emilda Sergio - che privilegia la collaborazione rispetto all'imposizione, la comunanza di interessi rispetto alla sensazione quasi di punzione verso il cittadino. Rendere sempre più concreta l'idea di bene collettivo e di vantaggi per i cittadini significa però essere in grado di garantire una serie di servizi e di possibilità a chi finanzia le casse pubbliche con il pagamento di quanto dovuto in termini di tasse e imposte, di somme però compatibili con la reale situazione finanziaria  delle imprese, dei lavoratori e delle famiglie. Un Fisco chiaro, trasparente, equo e sostenibile è sicuramente più credibile - aggiunge l'Amministratore Unico del Caf Italia - nel suo ruolo autorevole e istituzionale e sarà percepito come uno strumento reale di politica economica capace di intercettare e comprendere le esigenze dei cittadini".