28/10/2025 - VOLONTARIATO, QUANDO LE COMPETENZE SONO RICONOSCIUTE
Con il decreto datato 31 luglio 2025, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 248 del 24 ottobre 2025, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, con l'ausilio dei Ministeri dell’Istruzione, dell’Università e della Pubblica Amministrazione, ha definito quelli che sono i criteri per il riconoscimento delle competenze acquisite nello svolgimento di attività o percorsi di volontariato. Lo scopo è quello di promuovere il volontariato, soprattutto tra i giovani, come esperienza di apprendimento non formale utile alla crescita personale e alla spendibilità delle competenze nei contesti formativi e lavorativi. Il provvedimento attua l’articolo 19 del Codice del Terzo Settore (D.Lgs. 117/2017) e si collega al quadro generale del Sistema nazionale di certificazione delle competenze (D.Lgs. 13/2013). Il decreto si inserisce in un articolato sistema normativo, quest ultimo include: D.Lgs. 16 gennaio 2013, n. 13, che definisce le norme generali per l’individuazione e la validazione degli apprendimenti non formali e informali; Decreto interministeriale 5 gennaio 2021, relativo all’interoperatività tra enti pubblici titolari del sistema di certificazione; Decreto ministeriale 9 luglio 2024 n 115 che disciplina i servizi di individuazione, validazione e certificazione delle competenze. Il riconoscimento delle esperienze di volontariato avviene nell’ambito del repertorio nazionale delle qualificazioni e delle procedure previste dagli enti titolati del Terzo settore, in coerenza con gli standard di qualificazione stabiliti. Il decreto specifica che questi servizi non comportano nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, essendo svolti nell’ambito delle risorse già disponibili. Il volontariato è riconosciuto come contesto di apprendimento non formale con il compito di favorire lo sviluppo di competenze sociali, civiche e trasversali. Le competenze possono essere individuate e certificate su richiesta della persona o su iniziativa degli enti del Terzo settore titolati ai sensi del D.M. 9 luglio 2024. Per l’attivazione del processo di riconoscimento, il decreto prevede alcuni parametri quantitativi e procedurali fondamentali: la durata dell'attività di volontariato deve essere di almeno 60 ore in 12 mesi; la frequenza minima per l'attestazione deve essere del 75% del percorso previsto; obbligatorio e sottoscritto all'avvio il porgetto personaalizzato; deve essere presente il tutoraggio come figura dedicata per tutto il percorso; deve essere presente il documento di trasparenza rilasciato secondo il modello allegato al D.I 05/01/2021. Gli enti del Terzo settore possono anche stipulare accordi di collaborazione con i Centri duali nazionali per lo sviluppo delle competenze professionali, al fine di ricevere supporto operativo nei processi di individuazione delle competenze. Il rilascio delle attestazioni avviene in conformità alle specifiche del decreto ministeriale del 9 luglio 2024 e garantisce la tracciabilità delle evidenze formative e delle ore svolte. Le competenze individuate dal decreto sono portabili e spendibili sia in ambito scolastico e universitario, che nel mercato del lavoro. Gli enti pubblici titolari (esempio scuole, università, regioni, pubbliche amministrazioni) valutano e riconoscono tali competenze su richiesta della persona, secondo le procedure interne di certificazione previste dal D.Lgs. 13/2013 e dal D.I. 5 gennaio 2021. Inoltre, le attestazioni che vengono rilasciate possono essere considerate titoli valutabili nei concorsi pubblici, nei limiti stabiliti dalla normativa vigente (art. 6, comma 2, D.M. 31 luglio 2025). Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali è incaricato del monitoraggio e della valutazione dell’attuazione del decreto, secondo quanto previsto dall’articolo 10 del D.M. 9 luglio 2024, al fine di assicurare omogeneità e qualità nell’applicazione dei servizi di riconoscimento. Per quanto riguarda gli standard di sistema e di processo, i servizi devono essere progettati con obiettivi di apprendimento/risultati attesi riferiti agli standard di qualificazione; sono previsti vigilanza e monitoraggio.