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21/10/2025 - BUONI PASTO A 10 EURO, LA MANOVRA FISCALE 2026

Come preannunciato dal Governo, tra le priorità della nuova legge di bilancio ci sono misure di ausilio al potere d’acquisto dei lavoratori. Nella bozza approvata dal Governo venerdì scorso, e che andra in discussione in Parlamento a breve, viene raccolto il suggerimento previsto da una proposta di legge con l’innalzamento della soglia di esenzione fiscale dei buoni pasto elettronici, dagli attuali 8 a 10 euro. La proposta di legge avanzata recentemente punta ad adeguare il valore del buono al reale costo medio di un pasto fuori casa, lievitato negli ultimi anni a causa dell’inflazione. La misura è stata accolta dai tecnici del Ministero dell’Economia ed è presente nella bozza all'art. 5.  Bisogna ricordare che per la disciplina oggi vigente,  fiscalmente i buoni pasto corrisposti al lavoratore devono essere in generale sottoposti a tassazione ai fini dell’Irpef in capo al dipendente ma,  se  concessi alla generalità o a categorie omogenee di dipendenti, non generano reddito imponibile (e di conseguenza contributivo) entro il limite massimo di:  4 euro se in formato cartaceo,  8 euro se in formato elettronico. Sulla natura reddituale della consegna del buono,  si ricorda che la Risoluzione 26/2010 ha ritenuto che si tratta di importo assimilato ad un compenso in denaro (non in natura), motivo per cui non trova applicazione la non imponibilità fino al limite di € 258 annui dell’eccedenza rispetto al limite di esenzione specifica fino ad € 4 / 8.  Per questo motivo solo l’eventuale maggiore valore sarà  assoggettato a tassazione. Mentre per il datore di lavoro  questi costi sono completamente deducibili, e non scontano il limite del 75% fissato per le spese di vitto e alloggio.