25/09/2025 - LEGGE SU INTELLIGENZA ARTIFICIALE
In data 17 settembre 2025 il Senato ha approvato in via definitiva il disegno di legge sull'intelligenza artificiale, presentato dal Governo nel 2024 e ispirato al Regolamento UE 2024/1689. Anche se si tratta di un provvedimento ampio che disciplina organicamente la materia, l'ambito del lavoro e delle imprese assumono particolare rilievo due ambiti specifici. Da un lato, l’ampliamento del regime agevolativo per i lavoratori impatriati che operano nella ricerca applicata all’IA e dall’altro, le prospettive di incentivazione della formazione in tema di intelligenza artificiale, centrali per garantire una crescita sostenibile e conforme alle linee guida europee. Un punto rilevante dal punto di vista fiscale della nuova legge è la modifica mirata al regime impatriati disciplinato dall’articolo 5, lettera d), del Dlgs 209/2023. L'appena citato regime prevede una significativa agevolazione fiscale per chi trasferisce la residenza in Italia, consentendo di assoggettare a tassazione solo il 50% dei redditi da lavoro dipendente, assimilati e di lavoro autonomo derivante dall’esercizio di arti e professioni (esclusi i redditi d’impresa), entro un limite massimo di 600mila euro annui. Con l’intervento che i vuole introdurre, il beneficio verrà esteso anche ai lavoratori che abbiano svolto attività di ricerca, anche applicata, nell’ambito delle tecnologie di intelligenza artificiale. Si tratta di una scelta che mira a rafforzare la competitività del Paese, attrarre ricercatori e professionisti altamente qualificati e stimolare il ritorno dei cervelli impegnati nei settori più innovativi. La norma è formulata in termini generici e sulla definizione delle attività di ricerca applicata occorrerà ttendere dopo la pubblicazione della legge, anche i chiarimenti ministeriali in merito a titoli di studio, attività documentabili e modalità di riconoscimento delle esperienze maturate. Oltre al tema fiscale, la legge richiama indirettamente l’esigenza di rafforzare le competenze dei lavoratori e delle imprese in materia di IA, in linea con quanto stabilito dall’articolo 4 del Regolamento UE 2024/1689, il quale promuove l’alfabetizzazione digitale e l’aggiornamento professionale sui sistemi di intelligenza artificiale.Gli operatori e associazioni di categoria sperano in un incentivo fiscale strutturato e stabile in materia. In talecontesto, si torna a parlare della possibile reintroduzione del credito d’imposta formazione 4.0, che aveva sostenuto le imprese nel periodo 2018-2022 (legge 205/2017), con il recupero di parte dei costi sostenuti per programmi formativi collegati all’innovazione digitale e tecnologica, in particolare nei settori della trasformazione industriale. Diventa necessario però provvedere a definire chiaramente le attività formative ammissibili, e il tetto massimo di credito compensabile.