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20/09/2025 - ALIQUOTE, EDILIZIA, INIZIATIVE PER LE FAMIGLIE: IL FISCO GUARDA AL FUTURO

"Per anni abbiamo atteso una riforma fiscale in grado di portare quei cambiamenti necessari a un sistema che, rimasto immutato per decenni, risultava fatalmente non al passo con i tempi in una società in continua evoluzione e alle prese con cambiamenti di vastissima portata a livello nazionale e internazionale - dice la Dottoressa Maria Emilda Sergio, Amministratore Unico del Caf Italia - e per anni tali aspettative sono state costantemente disattese. Adesso finalmente l'impianto della riforma è stato realizzato e le numerose modifiche da mettere in atto a un sistema obsoleto richiedono un lavoro importante e di una certa complessità, anche in virtù dell'attuale situazione mel mondo del lavoro e alla luce delle difficoltà legate a un contesto internazionale quantomai instabile. Le proposte e le idee non mancano, così come le discussioni più o meno vivaci che ne conseguono. Restano sempre da risolvere alcuni nodi importanti, legati anche alle risorse disponibili e alla lotta contro i reati fiscali - aggiunge l'Amministratore Unico dell Caf Itaia - e da affrontare con lucidità e accortezza".

Aliquote Irpef che potrebbero cambiare, controlli più serrati e polemiche riguaado alla legittimità di tali controlli nei confronti dei contribuenti, necessità di reperire risorse, detrazioni da studiare calibrate sul nucleo famigliare e molto altro ancora: la riforma fiscale resta un cantiere aperto dove i lavori in corso proseguono e cambiano spesso obiettivi, anche in funzione delle tante necessità da affrontare in un Paese rimasto per troppo tempo fermo da questo punto di vista e costantemente in difficoltà per via di problemi cronici aggravati da fattori come la recessione, il Covid e le tensioni internazionali, tanto per citare quelli più impattanti in negativo su tutti i Paesi. Per poter mettere mano ai cambiamenti, provando anche ad abbassare le tasse soprattutto a beneficio di quel ceto medio che continua ad annaspare e ad avvicinarsi sempre più alla povertà che al benessere, rimane cruciale il problema delle risorse: e tale problema è legato a filo doppio alla capacità dello Stato di recuperare parte delle enormi somme perse ogni anno per via di elusione fiscale, evasione e di tutti gli altri reati di questo genere. A tal proposito, la maggiore efficacia dei controlli ha portato a rislutati positivi ma ancora migliorabili, ma tale necessità si scontra con il legittimo diritto alla privacy delle persone e con difficoltà che si riscontrano anche a livello internazionale nei rapporti a volte poco chiari del Fisco con i grandi colossi del web. 

Una delle questioni più dibattute da un po' di tempo a questa parte in ambito fiscale, però, riguarda senza dubbio i tema delle aliquote Irpef: la volontà di ridurre la percentuale dei redditi considerati medi, infatti, sembra ormai acclarata, nonostante le continue difficoltà poi a tradurre tale volontà in atto concreto. Il nodo, ovviamente, è sempre quello delle risorse disponibili e in tale direzione si sta lavorando da tempo alla ricerca di una soluzione praticabile. L'obiettivo è quello di rivedere al ribasso l'aliquota media, portandola dal 35% al 33%, per i redditi compresi nella fascia tra 28 mila euro e non più 50 mila euro, ma 60 mila. Una postilla importante però è rappresentata dalla discriminante figli: i benefici in atto e allo studio sembrerebbero privilegiare famiglie con figli, penalizzando chi invece non ne ha e che quindi dovrebbe scontrarsi con un tetto alle detrazioni fiscai. La situazione generale risulta quindi ancora complessa e riguarda anche un nuovo focus su un altro argomento molto dibattutto, ossia le detrazioni in materia edilizia.

"La manovra che, come di consueto, chiuderà l'attività dell'anno in corso aprendo la strada al programma per il 2026, risulta come sempre di grande importanza per il Paese - dice la Dottoressa Maria Emilda Sergio, Amministratore Unico del Caf Italia - e dovrà inserirsi tra l'altro in un contesto internazionale di grande incertezza e di pericolose tensioni. Molte iniziative e molte proposte saranno infatti inevitablmente influenzate da ciò che accadra a livello internazionale. La speranza è che ovviamente si possa giungere a una risoluzione dei conflitti in atto, cosa che avrebbe inevitabili ripercussioni positive su tutta la comuinità internazionale. Noi dobbiamo fare di tutto per cercare di migliorare il benessere di famiglie, cittadini e aziende, cercando di tornare a essere competitivi e di crescere di nuovo dopo periodi troppo lunghi di difficoltà. L'augurio è che si possa traghettare dall'anno in corso al prossimo - conclude la Dottoressa Maria Emilda Sergio - in un clima di ritrovata pace e serenità, per poter poi lavorare sulla crescita economica".