09/06/2025 - ASSEGNO DI INCLUSIONE, I CONTROLLI SULL'OBBLIGO SCOLASTICO
L'assegno di inclusione (ADI) è la misura che ha preso il posto del reddito di cittadinanza dal 2024 per le famiglie in cui ci sono componenti "fragili" (anziani, minori, disabili, persone in condizioni di svantaggio. Il Supporto formazione e lavoro invece è un contributo economico di 350 euro per 12 mesi riservato ai soggetti tra 18 e 59 anni con ISEE inferiore a 6.000 euro che si impegnano a partecipare a misure di orientamento formazione ai fini di una nuova occupazione. Con il Decreto n. 121/2023, pubblicato il 31 maggio 2024 il Ministero ha reso noto il Piano triennale di contrasto alla irregolare percezione dell'Assegno di Inclusione e del supporto Formazione e Lavoro. L'ADI è un contributo economico destinato solo alle famiglie in cui ci sono componenti fragili o svantaggiati come minori, anziani che superano i sessant'anni e disabili. L'importo è proporzionato all'ISEE familiare (che non deve superare i 9.360) e al numero di componenti, con un minimo di 480 euro mensili cui si aggiungono 3.360 euro annui di contributo affitto. Dura 18 mesi con stop di 1 mese e possibili rinnovi di ulteriori 12 mesi. Viene erogato con una Carta elettronica come il Reddito di cittadinanza. Per ottenerlo è necessario fare domanda all'INPS e iscriversi sul portale SIISL che è la piattaforma cui fanno capo tutti gli enti che intervengono con diversi strumenti di inserimento sociale e lavorativo ( INPS, servizi sociali dei comuni Agenzie per il lavoro). E' inoltrenecessario essere in possesso di un ISEE aggiornato, come specifica il comunicato del Ministero, per le domande presentate fino a febbraio 2024, se non si dispone di un ISEE valido la verifica dei requisiti per gennaio 2024 e febbraio 2024, si basa sull'ISEE valido al 31 dicembre 2023. Necessario procurarsi entro febbraio la DSU aggiornata ai fini ISEE per continuare a ricevere l'assegno di inclusione nei mesi successivi. L'assegno di inclusione richiede comunque che i componenti della stessa famiglia "occupabili" cioè tra i 18 e i 59 anni debbano firmare un patto di attivazione per lavoro o formazione o lavori socialmente utili. L'erogazione del contributo è prevista non oltre i 120 giorni dalla domanda, dopo che i componenti del nucleo familiare tra 18 e 59 anni, senza figli minori, sono stati convocati dai Servizi sociali per un’analisi della situazione e la firma del Patto di attivazione. Nel piano triennale il Ministero assegna all'Ispettorato nazionale del Lavoro (INL) il compito di organizzare una specifica vigilanza fino al 31 dicembre 2026 per il contrasto alla percezione irregolare dell'Assegno di inclusione e del Supporto per la formazione del lavoro, di cui all'articolo 12 del DL n. 48/2023. Il decreto del 31 maggio 2024 precisa che il programma si baserà sull'analisi del territorio e del contesto sociale di riferimento, al fine di individuare le aree più a rischio. Si preannuncia un numero di controlli non inferiore a 5000 per ogni anno per i quali saranno impegnati anche: personale dell'Arma dei Carabinieri, uffici dell'INPS e personale Guardia di Finanza, coordinati appunto dall'ispettorato nazionale. Sarà richiesta anche la partecipazione delle organizzazioni dei lavoratori e dei datori di lavoro comparativamente più rappresentative a livello nazionale dei settori maggiormente a rischio, nonché delle Amministrazioni locai dei territori ove si registra il più alto tasso di violazioni in materia di lavoro irregolare. Il ministero del lavoro ha emanato di concerto con il ministero dell'Istruzione uno specifico decreto ministeriale con l'obbligo per tutti i minorenni del nucleo familiare di rispettare l'obbligo scolastico. Viene precisato che al momento della firma del Patto per l’inclusione sociale ( che regola gli impegni da rispettare per ricevere l’ADI), l’operatore dei servizi sociali verifica se i minori risultano iscritti e frequentanti una scuola, sulla base dei dati forniti dal Ministero dell’Istruzione tramite la piattaforma digitale. Se i dati non sono sufficienti o non risultano aggiornati, la famiglia ha 10 giorni di tempo per fornire documenti che provino che i minori vanno a scuola. Se l’obbligo scolastico non è rispettato, la famiglia può comunque continuare a ricevere l’ADI solo se si impegna formalmente, nel Patto, a far tornare il minore a scuola al più presto. Trascorsi 7 giorni dalla firma del Patto senza che il minore abbia ripreso la frequenza, il pagamento dell’ADI viene sospeso. Il beneficio viene riattivato solo quando il minore tornerà effettivamente a scuola. La situazione verrà controllata ogni mese. Se l’impegno non viene rispettato senza un motivo valido, la famiglia perderà definitivamente il diritto all’Assegno.