30/05/2025 - DISPERSIONE SCOLASTICA, LA SITUAZIONE MIGLIORA IN ITALIA
"La straordinaria importanza dell'istruzione per le nuove generazioni è ovviamente fuori da ogni dubbio - dice la Dottoressa Maria Emilda Sergio, Amministratore Unico del Caf Italia - e ogni Paese ha intensificato nel tempo le politiche e le attività che contribuiscono a potenziare questo settore cruciale. Tante cose rimangono ancora da fare per consentire ad ogni centro, grande o piccolo che sia, di avere strutture scolastiche adeguate e al passo coi tempi, colmando lacune e mancanze, ma indubbiamente il lungo percorso iniziato da decenni, che parte dalla sensibilizzazione e prosegue poi con provvedimenti e azioni concrete, sta funzionando. La preparazione scolastica, fortunatamente, non è più concepita come un mero obbligo anche costoso per le famiglie o, peggio ancora, come un ostacolo all'introduzione precoce al mondo del lavoro di tanti adolescenti, da utilizzare magari in aziende a conduzione familiare: oggi è chiaro un po' dappertutto, in ogni realtà, che l'istruzione è la premessa fondamentale per la crescita e la formazione di ogni persona - aggiunge la Dottoressa Maria Emilda Sergio - e per ogni lavoratore del domani".
Una buona notizia che, indubbiamente, potrebbe avere a catena effetti positivi largamente diffusi e che toccano direttamente altri tempi di grande importanza: il problema sociale della dispersione scolastica, finalmente, fa registrare notevoli cambiamenti in positivo. Le percentuali legate a questo fenomeno, infatti, sono in netto calo e la cosa forse più importante è il trend in costante miglioramento ormai consolidato da anni. I progressi in questione sono diffusi e riguardano tutto il Paese, coinvolgendo anche la zona più esposta a tale problema, ossia le regioni del Sud. La tendenza in atto si allinea al più vasto panorama europeo, poiché anche nell'ambito dell'Unione Europea si annotano importanti progressi in tal senso, in linea con le previsioni che fissano il traguardo del 9% come soglia massima della dispersione scolastica entro il 2030. Obiettivo da raggiungere nell'immediato per i Paesi europei è invece la percentuale del 10,2%, fissato mediante il PNRR.
In tale contesto di riferimento, l'Italia si sta mostrando perfettamente in linea con gli obiettivi fissati a Bruxelles, poichè il dato relativo al 2024 parla di una dispersione scolastica ferma al 9,8%: il riferimento indicato dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è stato dunque già centrato, mentre quello europeo previsto per il 2030 pare abbondantemente alla portata per il nostro Paese. Andando ad analizzare con maggiore accuratezza i dati, traspare una differenza ancora abbastanza marcata però fra studenti e studentesse: le ragazze, infatti, fanno registrare un dato estremamente positivo, pari al 7,1%, inferiore anche alla media del 7,7% delle studentesse in area UE; riguardo gli studenti maschi, invece, la dispersione scolastica in Italia, ossia la percentuale di studenti che abbandona la scuola prima del conseguimento del diploma, è pari al 12,2%, metre negli altri Paesi dell'Unione si attesta al 10,9%.Persistono quindi alcune criticità importanti, ma in generale il quadro è positivo e sostanzialmente in linea con la media europea.
"Crediamo sia giusto salutare con grande soddisfazione i risultati raggiunti negli ultimi anni - dice l'Amministratore Unico del Caf Italia, la Dottoressa Maria Emilda Sergio - e siamo certi che si possa ragionevolmente essere ottimisti sulla tenuta di questi risultati, con la speranza concreta anzi di poter annotare presto ulteriori progressi. Detto questo, è giusto comunque continuare a lavorare in tal senso proprio per far sì che le prospettive rosee per il futuro in tal senso vengano quantomeno confermate ma anche per intervenire in maniera efficace nella risoluzione di criticità e problemi ancora vivi. La questione della dispersione scolastica maschile va sicuramente affrontata con attenzione, così come bisogna insistere con misure e soluzioni adatte per continuare a migliorare la situazione del nostro Meridione. Una scuola che funziona - conclude la Dottoressa Maria Emilda Sergio - è un bene prezioso, irrinunciabile sia per il presente che per il futuro del Paese".