Vai alla Home Page
Iscritto all'Albo CAF del Ministero delle Finanze n.00066




click 174 Originale Aumenta Aumenta PDF Stampa Indietro

10/05/2025 - PNRR, L'ITALIA CHIEDE UNA NUOVA REVISIONE

"Le valutazioni e le analisi condotte costantemente in merito alle decisioni da prendere e alle richieste da avanzare anche in chiave Europea - dice la Dottoressa Maria Emilda Sergio, Amministratore Unico del Caf Italia - rappresentano una parte molto importante ed estremamente delicata della quotidiana attività politica: al cospetto di progetti di lungo periodo e di grande impatto poi, come ad esempio Il Piano Nazionale di RRipresa e Resilienza, è assolutamente necessario dare un senso di continuità e di coerenza a livello nazionale anche al verificarsi di eventi come l'avvicendarsi di diversi Governi, cosa accaduta nel nostro Paese ma anche in altri. Il processo di crescita è legato al raggiungimento degli obiettivi programmati e alla possibilità di ottenere le rate stabilite, ossia risorse di straordinaria importanza in questa fase storica. Per fare questo però - aggiunge la Dottoressa Maria Emilda Sergio - è fondamentale il confronto costante con Bruxelles, anche per avanzare determinate richieste".

Il PNRR è indubbiamente il progetto principale in ballo in ambito europeo e, di conseguenza, è costantemente al centro del dibattito politico nei vari Paesi. In Italia l'attenzione in merito è molto viva da sempre, anche perché le somme in arrivo rappresentano un unicum che, secondo molte osservazioni, fanno venire meno la scusa delle risorse insufficienti per intervenire nei settori nevralgici dello sviluppo, dal lavoro alle infrastrutture, dalla transizione ecologica all'insieme di riforme rimandate per anni. La spinta per trascinare i Paesi dell'Unione Europea fuori dalle sabbie mobili dei due anni di Covid è stata molto decisa e ha consentito agli stessi di poter affrontare la difficilissima ripresa economica con risorse economiche stanziate ad hoc, da incassare però in diverse rate in arrivo gradualmente, in scadenze fissate, al conseguimento di determinati obiettivi. E in questo complesso percorso, ogni Stato ha avuto anche la possibilità di chiedere di correggere in corsa tali obiettivi.

Questa possibilità è esplicitamente indicata con le seguenti parole "I Governi nazionali possono modificare i propri piani di ripresa e resilienza a fronte di condizioni oggettive documentabili per le quali non è più possibile realizzare i traguardi e gli obiettivi inizialmente previsti". Si tratta di poter quindi cambiare in corso d'opera alcuni obiettivi, naturalmente giustificando tali richieste che devono ottenere il via libera da Bruxelles: c'è da dire che tutti i Paesi coinvolti hanno utilizzato tale possibilità. Basti pensare, per esempio, che sul totale di 27 Paesi, ben 23 hanno chiesto più di una revisione. Il nostro Paese è quindi in buona compagnia in tal senso, ma si distingue per un record tutto suo, poiché è l'unico ad aver utilizzato tale possibilità per ben cinque volte: a seguire, con quattro richeiste, Spagna, Cipro, Belgio e Irlanda. Questo stato di cose è stato il fulcro di nuove polemiche e discussioni, generando anche alcuni timori circa il rischio di irrigidimento da parte dell'Unione Europea in merito all'elargizione delle rate ancora mancanti e che rappresentano ossigeno puro per i vari punti del nostro Piano. 

"Il mutato panorama internazionale ha decisamente inciso in maniera significativa sulla realtà dei Paesi Europei - dice l'Amministratore Unico del Caf Italia, la Dottoressa Maria Emilda Sergio - e questo ha riguardato anche traguardi e obiettivi di ogni singolo Paese, già di per sè alle prese con la ripartenza e la riorganizzazione di ogni attività dopo un evento epocale come la Pandemia. I conflitti ancora in atto e le conseguenti, drammatiche ripercussioni che hanno accompagnato gli ultimi anni purtroppo incidono ad ogni livello sulle varie realtà nazionali e sui rapporti fra i Paesi: dalla diplomazia alle scelte di politica estera, dal prezzo delle materie prime al clima di sfiducia che si viene inevitabilmente a creare, sono numerosi i fattori che rendono il contesto generale instabile e soggetto all'incertezza. Di conseguenza, gli obiettivi e i traguardi cambiano in maniera spesso rapida e imprevedibile - aggiunge la Dottoressa Maria Emilda Sergio -  e diventa quasi inevitabile apportare correzioni in corso d'opera anche significative. La speranza è che comunque questo percorso accidentato che riguarda i Paesi Europei, tra cui il nostro, possa rappresentare l'inizio di una nuova fase di crescita e di sviluppo".