11/04/2025 - QUALI RISORSE CONTRO I DAZI?
"La complessa situazione internazionale di queste settimane ha inevitabili, dirette ripercussioni sull'economia di molto Paesi - dice la Dottoressa Maria Emilda Sergio, Amministratore Unico del Caf Italia - compreso naturalmente il nostro. La situazione attuale obbliga i diversi Governi a valutare con estrema attenzione il quadro generale, in cui assume certamente grande importanza il contesto internazionale ma in cui è decisamente impattante anche il modo in cui si devono gestire gli equilibri interni. L'impatto sul mondo del lavoro, ad esempio, è decisamente rilevante e il sistema imprenditoriale chiede un sostegno concreto allo Stato - aggiunge la Dottoressa Maria Emilda Sergio - per cui di conseguenza bisognerà vedere che tipo di contromisure verranno adottate per limitare il più possibile gli effetti dannosi delle novità in atto, cercando di capire anche come si evolverà il quadro internazionale".
Forse non proprio come un fulmine a ciel sereno, ma di sicuro in maniera sorprendente e con una forza imprevedibile, lo spauracchio dei dazi si è imposto sulla scena mondiale a seguito delle parole dure e preoccupanti in arrivo dagli Stati Uniti. La natura dei rapporti commerciali, con inevitabili riflessi sui rapporti diplomatici, fra il Paese a Stelle e Strisce e gli Stati dell'Unione Europea rischia quindi di entrare in una nuova fase, particolarmente delicata e decisamente più problematica. La gestione di questi rapporti diventa infatti materia di analisi approfondita a Bruxelles, senza ovviamente trascurare la volontà dei singoli governi, trovatisi nella oltremodo scomoda situazione di doversi muovere tutelando gli interessi nazionali e il quadro europeo di riferimento. In altri termini, le decisioni e le proposte di ogni singolo Paese non potranno essere completamente scollegate dal quadro europeo di riferimento e dalla visione unitaria dell'Unione.
La necessità di una risposta collettiva e condivisa con gli altri Stati europei appare dunque come la premessa necessaria per raggiungere il massimo grado di efficacia, ma anche per restare in linea con i patti stretti in seno a Bruxelles: fermo restando il fatto che ogni Stato sceglie liberamente la strada milgiore per la propria realtà nazionale a livello politico e strategico, va sempre tenuto in conto il peso dell'Unione Europea. Nelle ultime ore si fanno sempre più insistenti le voci che parlano di un impiego di parte delle risorse derivanti proprio dal patto europeo che ha permesso di attingere al PNRR per usufruire del fondamentale apporto europeo dopo il dramma della pandemia che ha messo in ginocchio le varie economie nazionali. Si tratta di un'ipotesi che però non ha trovato conferme piene e che, in realtà, ha generato anche dubbi e perplessità in fase di discussione. Le risorse in arrivo con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza sono infatti preziose per portare avanti il proceso di rinnovamento e miglioramento del Paese in tutti i settori nevralgici e potrebbe sembrare una grande occasione sprecata utilizzare queste somme per contrastare un cambiamento in ambito di politica internazionale. L'opinione comune è che occorrerà trovare strategie, legate proprio alle strategie politiche, per contrastare gli effetti negativi temuti.
"Le questioni di politica estera hanno un peso specifico molto rilevante sulla realtà dei diversi Paesi - nota l'Amministratore Unico del Caf Italia, la Dottoressa Maria Emilda Sergio - e questo ovviamente vale per tutto ciò che riguarda il commercio, la diplomazia e, in generale, gli accordi di qualsiasi tipo. In una fase storica realmente molto delicata anche per via dei conflitti in atto e delle tensioni internazionali che riguardano diverse aree del mondo, è davvero molto importante puntare al dialogo anche prolungato e a più voci, per andare alla ricerca di quelle soluzioni che possano porre rimedio a situazioni potenzialmente rischiose. Agire nel breve periodo è assolutamente fondamentale, per cui occorre avere la necessaria freddezza e un atteggiamento comunque chiaro per ribadire la necessità di trovare anche i giusti compromessi. Nel medio e lungo periodo poi occorrerà fare di tutto per allentare le tensioni esistenti - aggiunge ancora la Dottoressa Maria Emilda Sergio - e per scongiurare quelle escalation che potrebbero generare situazioni ancora più delicate e difficili da gestire. Il dialogo, in merito a qualsiasi argomento, è sempre lo strumento più efficace per arrivare alla migliore soluzione possibile per tutti".