18/12/2024 - DECONTRIBUZIONE SUD 2025
Il governo introduce un emendamento alla legge di bilancio proponendo ancora una volta uno sgravio contributivo per gli occupati stabili delle imprese al Sud ma riduce i fondi per la Zona Economica Speciale (ZES). Tra le ultime novità delle legge di bilancio sarà probabilmente vista con soddisfazione il ritorno della decontribuzione Sud, anche se l’emendamento porta con sé una riduzione della percentuale di sgravio e anche degli incentivi complessivi destinati alle imprese del Mezzogiorno per lo sviluppo industriale. E' calcolato un saldo negativo per circa 2 miliardi di euro. Esaminiamo nel dettaglio la nuova formulazione della misura di sgravio contributivo per l'occupazione stabile nelle regioni del Sud descritta nel ultimo fascicolo di emendamenti della Camera. La manovra approvata a ottobre aveva confermato, all'articolo 72 la decontribuzione Sud, richiedibile fino al prossimo 31 dicembre (2024) solo per le assunzioni effettuate entro giugno scorso. Adesso, con l’ultimo emendamento presentato dai relatori alla Camera, si ritorna anche per il 2025 alla decontribuzione per tutti i contratti a tempo indeterminato attivi nelle regioni meridionali. L’intensità, però, è inferiore rispetto alla versione originaria: dal 30% si scende al 25% per il 2025 e si riconferma la progressiva diminuzione, che ora arriva fino al 15% nel 2029. L'ultima proroga aveva previsto una diminuzione dei contributi con una scala decrescente: per gli anni 2026 e 2027 l’esonero sarebbe sceso al 20%; per gli anni 2028 e 2029 lo sgravio sarebbe stato fissato al 10%. La copertura finanziaria di questa misura è di circa 7,1 miliardi di euro fino al 2030. Da notare che questa misura assorbe praticamente le risorse del Fondo per il contrasto al divario occupazionale e allo sviluppo delle aree svantaggiate, il quale destinava risorse specifiche per l’acquisizione di beni strumentali da parte delle imprese del Sud con una dotazione di 9,1 miliardi di euro fino al 2029. Parallelamente, lo stesso emendamento introduce alcune misure di compensazione per le imprese meridionali. Vengono così riconvertiti 600 milioni di euro per il 2025 destinati al credito d’imposta per gli investimenti nelle Zone Economiche Speciali (ZES) del Mezzogiorno. Il Governo aveva pronosticato 3,2 miliardi di euro per il credito d’imposta ZES, ma le richieste effettive delle imprese si sono fermate a 2,55 miliardi e l'avanzo è stato quindi riallocato al 2025. Tocca ricordare sempre che occorre attendere l'approvazione del Parlamento comunque per la conferma dell'effettiva entrata in vigore di tale misura.