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29/10/2024 - FRONTALIERI CON RIENTRO SETTIMANALE, NORMA RETROATTIVA NEL DDL DI BILANCIO 2025

Nella nuova legge di bilancio prevista una norma di interpretazione autentica che estende l'applicabilità del regime delle retribuzioni convenzionali. La bozza della Legge di Bilancio 2025, giunta da poco all'esame delle Commissioni parlamentari, immette un'importante novità per i lavoratori italiani che operano all'estero e fanno rientro in Italia con cadenza settimanale. Nel dettaglio, l'articolo 15 del Disegno di legge, dedicato ai lavoratori frontalieri, recepisce le novità dell'accordo Italia-Svizzera in attesa della definizione del protocollo operativo e include anche una norma interpretativa dell'art. 51 comma 8-bis del TUIR, estendendo così l'applicazione del regime delle retribuzioni convenzionali. In particolare dal comma uno si evince che nelle more della ratifica ed entrata in vigore del Protocollo di modifica, i lavoratori frontalieri, come definiti all’articolo 2, lettera b), dell’Accordo, inclusi coloro che beneficiano del regime transitorio previsto dall’articolo 9 dell’Accordo medesimo, possono svolgere, nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2024 e fino alla data di entrata in vigore del predetto Protocollo, fino al 25 per cento della loro attività di lavoro dipendente in modalità di telelavoro presso il proprio domicilio nello Stato di residenza senza che ciò comporti la perdita dello status di lavoratore frontaliere. Ancora, si prevede che, in sede di imposizione sui salari, stipendi e altre remunerazioni come disciplinata dall’articolo 3 dell’Accordo, l’attività di lavoro dipendente svolta dal lavoratore frontaliere in modalità di telelavoro presso il proprio domicilio nello Stato di residenza, fino a un massimo del 25 per cento del tempo di lavoro, si considera effettuata nell’altro Stato contraente presso il datore di lavoro. Il comma 2  chiarisce invece che l'interpretazione autentica dll disposizioni di cui all’art. 51 comma 8-bis del TUIR si interpretano nel senso di includere anche i redditi di lavoro dipendente prestato all’estero in via continuativa e come oggetto esclusivo del rapporto dai dipendenti che, nell’arco di dodici mesi, soggiornano nello Stato estero per un periodo superiore a 183 giorni ritornando in Italia al proprio domicilio una volta alla settimana. In sintesi,  anche i lavoratori che soggiornano per più di 183 giorni all'estero nell'arco di 12 mesi, ma rientrano settimanalmente al proprio domicilio in Italia, possono beneficiare del regime delle retribuzioni convenzionali. Questo significa che la base imponibile del loro reddito sarà calcolata sugli importi forfettari stabiliti annualmente per settore, anziché sugli effettivi guadagni percepiti. Importantissimo sottolineare che questo chiarimento normativo ha una portata retroattiva, dato che si configura come interpretazione autentica della legge. Nonostante la norma si concentri sui lavoratori frontalieri, la sua portata  potrebbe  estendersi anche a coloro che operano all'estero senza rientrare quotidianamente, e non possono essere considerati frontalieri ai sensi delle attuali normative. Un esempio  può essere quello dei lavoratori italiani distaccati in Svizzera che, pur risiedendo in Italia, non rientrano ogni giorno ma rispettano comunque le altre condizioni previste per il regime agevolativo. Sul tema  si era espressa favorevolmente l'Agenzia tramite la risposta a interpello 428 del 2023. Bisognerà attendere, una volta confermata la norma,  le istruzioni applicative dell'Amministrazione finanziaria.