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20/09/2024 - COMPLIANCE E RIFORMA, IL FISCO IN EVOLUZIONE

"Per anni e anni il Fisco nostrano ha patito un grave immobilismo che ha prodotto effetti negativi in diversi settori e, più in generale, su tutto il Sistema-Paese - dice la Dottoressa Maria Emilda Sergio, Amministratore Unico del Caf Italia - tanto da fare invocare senza soluzione di continuità una riforma profonda ritenuta, a ragione, sempre più urgente. Le profonde novità a livello occupazionale, lavorativo e nei rapporti con gli altri Paesi, hanno reso il nostro sistema fiscale progressivamente sempre più inadatto, obsoleto e lontano dalla realtà socio-evpbomica italiana. Il cambio di passo intrapreso - aggiunge la Dottoressa Maria Emilda Sergio - è dunque decisamente ben accetto e potrebbe portare a un'evoluzione importante".

Il concetto di Compliance è sempre più al centro del mondo fiscale di tutto ciò che riguarda l'annoso problema legato al rapporto fra l'Erario e i contribuenti. Col tempo le dichiarazioni spontanee e la collaborazione da parte dei cittadini nell'assolvere i propri obblighi col Fisco in maniera spontanea si sono rivelate voci di grande importanza e in continua crescita, come del resto evidenziato dai dati raccolti sull'argomento. Basti pensare, a titolo di esempio, che nel 2023 le comunicazioni arrivate in tal senso sono state circa 3 milioni, praticamente cinque volte di più rispetto alle seicentomila del 2016: si tratta di un trend di crescita molto significativo, che rappresenta anche un importante cambiamento nei rapporti col Fisco. Molto interessante anche il dato relativo agli incassi, poiché negli ultimi 3 anni sono arrivati ben 10 miliardi di euro, di cui 4 miliardi nel 2023, cifra che probabilmente verrà superata nel 2024, visti i 3 miliardi di euro già incassati. 

Buonsenso e collaborazione quindi, con una maggiore coscienza civica che porta inevitabilmente benefici per l'intera collettività. Le maggiori entrate, legate sia a una maggiore efficacia della lotta contro i reati fiscali, sia a un rapporto come detto di maggiore collaborazione, consentono anche di ritoccare il sistema fiscale, soprattutto in riferimento alle aliquote da applicare. L'obiettivo neanche troppo velato è quello di abbassare di un paio di punti percentuali l'aliquota per un'ampia categoria reddituale, portando chi percepisce una somma annuale compresa fra 28.000 euro e 50.000 euro dall'attuale 35% al 33%. Inoltre, prende Corpo l'idea di alzare la soglia di reddito s cui applicare il 43% di aliquota. Ma oltre alla volontà di farlo, ovviamente, bisogna considerare se esistono le adeguate coperture economiche e, ad oggi, si valuta che occorrono risorse tra i 2 miliardi e mezzo e i 4 miliardi di euro per poter raggiungere questi obiettivi.

"La riforma fiscale come premessa indispensabile di una generale opera di rinnovamento del Paese, insieme ad altre Riforme in altrettanti settori chiave, dalla Giustizia al Lavoro - dice l'Amministratore Unico del Caf Italia, la Dottoressa Maria Emilda Sergio - ma anche come nuovo modo di impostare i rapporti con i contribuenti in un'ottica di apertura e collaborazione. Partendo da questo concetto e analizzando i dati a disposizione si evince in maniera abbastanza chiara come il cambiamento possa esprimere tutti il suo potenziale - aggiunge l'Amministratore Unico del Caf Italia - se è in grado di intercettare le esigenze dei cittadini con norme e leggi votate alla giustizia e all'equità, ma anche alla trasparente e alla sostenibilità".