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10/09/2024 - CONTRATTI A TERMINE, ECCO COME CAMBIANO I RISARCIMENTI

Il Decreto Legge Salva infrazioni UE, approvato recentemente dal Consiglio dei ministri e in attesa di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, ha tra le varie modifiche legislative in tema di lavoro, quela che reintroduce i risarcimenti potenzialmente illimitati per i contratti a termine dichiarati illegittimi e trasformati dal giudice a tempo indeterminato. La modifica riguarda in particolare l’articolo 28, commi 2 e 3, del Decreto Legislativo numero 81 del 2015 (uno dei principali attuativi del Jobs Act) che aveva introdotto limitazioni all'indennità risarcitoria per i lavoratori nei casi in cui i contratti a termine si fossero protratti oltre i limiti di legge. La modifica, che ha già sollevato parechi dubbi tra gli esperti della materia, prevede che il lavoratore  potrà ottenere un risarcimento superiore alle 12 mensilità previste attualmente, qualora dimostri di aver subito un maggior danno. Questa modifica  potrebbe avere un impatto stravolgente, soprattutto in relazione alle illegittimità delle proroghe e dei rinnovi contrattuali superiori ai 12 mesi, ora che le causali  per le proroghe, differenziate nei vari CCNL , sono state reintrodotte e i rischi di contenzioso sono aumentati. La precedente normativa, introdotta nel 2015, prevedeva che in caso di utilizzo illecito del contratto a termine, oltre all'obbligatoria trasformazione in contratto  a tempo indeterminato,  il lavoratore avesse diritto ad o un indennizzo tra 2,5 e 12 mensilità , importo riducibile del 50% in presenza di previsioni dei ccnl  di settore, in materia. Ciò nonostante, l'Europa ha giudicato tali disposizioni insufficientemente dissuasive per i datori di lavoro  e ha aperto la procedura di infrazione. La nuova normativa messa in campo dal Governo per evitare la sanzione europea, elimina il limite delle 12 mensilità aprendo a risarcimenti teoricamente illimitati. Così si tornerebbe ad una situazione simile a quella pre-Jobs Act, in cui le controversie si prolungavano a volte artatamente  per ottenere risarcimenti più alti. Da vari esperti in materia di diritto del lavoro è stato auspicato una revisione della norma prima della pubblicazione suggerendo di mitigare i potenziali rischi  con: l'introduzione di un termine nell'avvio dei contenziosi e  di considerare la ricerca attiva di un nuovo impiego da parte del lavoratore  nel calcolo del maggior danno.