06/09/2024 - L'OCSE SI INTERROGA SU COME LA TASSAZIONE INCIDA SULLE DISUGUAGLIANZE SOCIALI
"La grande rivoluzione che riguarda il rapporto tra Stato e cittadini, se si vuole davvero creare un clima diverso di fiducia e proporre in maniera concreta un atteggiamento che punti alla cittadinanza attiva, passa anche, inevitabilmente - dice la Dottoressa Maria Emilda Sergio, Amministratore Unico del Caf Italia - dal rapporto tra Fisco e contribuenti. Un sistema fiscale sano, equo, trasparente, capace di fornire un giusto equilibrio fra produttività e tassazione, senza opprimere privati e aziende e senza gravare in maniera eccessiva sulle tasche dei cittadini, è ormai una necessità che non può essere ignorata. Questo nulla toglie alla parallela e indispensabile azione di contrasto ai reati fiscal, alla lotta contro evasione ed elusione e alla battaglia per il rispetto della legalità - aggiunge l'Ammnistratore Unico del Caf Italia - e anzi porta a una riflessione importante sugli errori commessi in passato e sulla necessità di rendere più funzionale tale, importantissimo aspetto di ogni Paese".
L'impatto che i sistemi fiscali hanno sulla quotidianità di ogni Paese e dei suoi cittadini è innegabile e non è un caso che sempre più spesso e in maniera sempre più esplicita il Fisco è uno strumento di enorme importanza nelle proposte politiche di ogni Governo in carica o di ogni partito impegnato nelle campagne elettoriali. Il livello di eguaglianza sociale e il concetto di distribuzione della ricchezza richiama immancabilmente in maniera sempre più chiara proprio le politiche fiscali a un ruolo di primissimo piano. L'obiettivo i favorire una rescita il più possibile inclusiva, mitigando le difficoltà di ampie fasce della popolazione e chiamando a un contributo maggiore alla causa delle casse pubbliche chi possiede redditi più alti, passa ovviamente dalla maniera in cui il sistema di tasse e imposte viene concepito e realizzato, oltre che poi eventualmente corretto. A mettere in luce la situazione attuale nel mondo è il recente report dell'OCSE, commissionato dalla presidenza brasiliana del G20.
Proprio dai dati che emergono dal rapporto firmato dall'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, viene fuori un quadro che deve invitare a una riflessione su larga scala. In numerosi Paesi, ad esempio, una percentuale che parte dal 15% e arriva addirittura fino al 50% della ricchezza complessiva è appannaggio di una percentuale minima della popolazione, pari all'incirca all'1%. Purtroppo tali dati sembrano essere anche in crescita, segno che la strada scelta fino ad oggi, in tal senso, necessita di correttivi importanti: proprio a questo riguardo l'OCSE insiste nel portare avanti una politica il più diffusa possibile basata sui concetti di progressività ed equità, oltre che su un livello sempre più elevato di trasparenza, grazie al quale stanno arrivando importanti risultati contro l'evasione a livello internazionale. Il quadro insomma pare non ancora soddisfacente e bisogna lavorare affinché si possa puntare a un miglioramento diffuso e costante: tuttavia i progressi fatti registrare negli ultimi anni sono stati notevoli, così come non sono mancate battaglie ambiziose che finalmente sembrano portare riscontri di grande rilevanza, come ad esempio la global minimum tax.
"La strada indicata da istituzioni come l'OCSE e l'Unione Europea va seguita e rafforzata senza tentennamenti o dubbi di sorta - dice l'Amministratore Unico del Caf Italia, la Dottoressa Maria Emilda Sergio - e in tale percorso è di fondamentale importanza l'appoggio del numero più ato possibile di Paesi, al di là delle fisiologiche differenze che intercorrono tra i vari Governi alla guida. La battaglia contro i reati fiscali e quella per la creazione di sistemi fiscali moderni e in grado di interpretare la loro nuova funzione, in ossequio alla loro sempre più chiara centralità nelle decisioni politiche ed economiche e sul loro impatto sociale, deve poter contare sul sostegno fattivo e normativo delle Amministrazioni centrali, in un contesto internazionale sempre più basato sulla cooperazione. Continuare a veicolare l'immagine di un Sistema Fiscale severo e implacabile - aggiunge la Dottoressa Maria Emilda Sergio - oltre che anacronistico, è anche deleterio da ogni punto di vista: è decisamente preferibile scegliere il dialogo e la sostebilità, puntando su trasparenza ed equità, per ottenere quei risultti che potranno dare un contributo formidabile al benessere generale di ogni Paese".