24/05/2024 - STOP AL REDDITOMETRO
"Pensare che i cittadini, nella loro veste di contribuenti, possano salutare con gioia l'adozione di uno strumento da sempre controverso come il Redditometro è quasi utopia - è quello che dice l'Amministratore Unico del Caf Italia, la Dottoressa Maria Emilda Sergio - e non ci si può in realtà sorprendere oltremodo davanti all'immancabile turbinio di proteste, polemiche, discussioni su tale, delicato argomento. Ovvio è che chi non ha nulla da temere riguardo il proprio rapporto col Fisco non dovrebbe in teoria preoccuparsi troppo, ma è da capire come la paura che si possa instaurare un clima da caccia alle streghe esista, anche per via di fattori come la mancanza di un adeguato livello di trasparenza e comprensibilità di molti aspetti normativi del Fisco - aggiunge la Dottoressa Maria Emilda Sergio - così come per il persistere, purtroppo, di un alto livello di sfiducia verso lo Stato".
Il Redditometro della discordia, come accaduto in passato, colpisce ancora ed è già al centro delle discussioni politiche di questo periodo, come del resto era facilmente prevedibile. In questa occasione però si sta assistendo a uno scenario inusuale, con un provvedimento che viene arrestato praticamente sul nascere, prima di entrare in vigore. Arriva infatti un atto formale a impedire che il Redditometro diventi più di una prospettiva di cui discutere. In definitiva, quindi, va in soffitta il progetto che tante polemiche aveva suscitato e si farà strada, nei prossimi mesi, un provvedimento più ok linea con l'atmosfera dei tempi, con la necessità di non indirizzare nel mucchio in maniera indiscriminata i controlli ma di dare efficacia a questa attività per scovare davvero i grandi evasori.
Del resto, nell'atto di indirizzo che ha per ora chiuso la vicenda che tanto clamore ha fatto negli ultimi giorni, si legge che si è deciso di "modificare il contenuto normativo del predetto quinto comma dell’articolo 38 del Dpr 600 del 1973 al fine di rendere più esplicita la sottointesa volontà di concentrare il ricorso all’applicazione dell’istituto della determinazione sintetica del reddito fondata sul contenuto induttivo di elementi indicativi di capacità contributiva ai casi nei quali il contribuente ometta di dichiarare i propri redditi, a fronte del superamento di soglie di spesa da determinare". Insomma, uno stop alle discussioni in un momento politico delicato per rimandare a un momento meno carico di tensioni questo scottante argomento.
"La necessità di combattere con efficacia, energia e risolutezza il fenomeno dell'evasione fiscale, specialmente legata a chi nasconde grandi somme al Fisco rimane una priorità assoluta per il nostro Paese - sostiene la Dottoressa Maria Emilda Sergio, Amministratore Unico del Caf Italia - e bisogna continuare lungo la strada della fermezza e del rispetto delle regole. Allo stesso tempo è fondamentale concentrare sforzi e risorse in maniera adeguata, sia per non disperdere energie ed efficacia, sia per garantire ai cittadini -contribuenti il rispetto dei propri diritti e per non dare mai l'impressione di accanirsi su chi agisce onestamente trascurando chi opera nell'illegalità. Servirà dunque - conclude l'Amministratore Unico del Caf Italia - trovare le giuste soluzioni per agire sì con decisione, ma anche com equità e in maniera ragionata".