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04/01/2024 - LEGGE DI BILANCIO, SGRAVIO CONTRIBUTIVO ALLE LAVORATRICI CON FIGLI

Meno contributi per le lavoratrici con almeno due figli secondo la legge di bilancio 2024 ormai in vigore. La legge di Bilancio 2024, legge 213 2023, pubblicata il 30 dicembre in Gazzetta Ufficiale prevede un nuovo taglio del cuneo contributivo, destinato alle lavoratrici madri. Il nuovo incentivo ha il fine di favorire l'occupazione femminile e sostenere le famiglie. Ciò nonostante, bisogna considerare le limitazioni e le esclusioni previste dalla legge, che riducono la platea delle beneficiarie e il fatto che l'aumento del netto in busta paga, dovuto allo sgravio contributivo, comporta maggiori imposte. Il comma 180 della legge di bilancio 213 2023 prevede due diverse misure: la prima, per i periodi di paga dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2026, prevede l' esonero del cento per cento della quota dei contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti a carico; delle  lavoratrici madri di 3 o piu figli, con rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato, ad esclusione dei rapporti di lavoro domestico; fino al mese di compimento del diciottesimo anno di età del figlio più piccolo; nel limite massimo annuo di 3.000 euro riparametrato su base mensile. La seconda invece, uno sgravio di pari importo ma in vigore solo per l'anno 2024 è previsto invece : per le lavoratrici madri di due figli  (sempre con contratto a  tempo indeterminato,  ed esclusi i rapporti di  lavoro domestico) e fino al mese del compimento del decimo anno di età del figlio più piccolo. In entrambi i casi resta ferma l'aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche, cioè il calcolo della pensione non prevede riduzioni. I benefici riguardano: le lavoratrici con retribuzioni lorde fino a 35mila euro, che già beneficiano del taglio del cuneo contributivo (del 7% fino a 25mila euro di paga lorda o del 6% fra 25mila e 35mila euro), le quali si vedranno confermare il taglio attuale – come previsto dalla manovra per il 2024 – e, se madri di due o piu figli in aggiunta, avranno un ulteriore sconto sui contributi a loro carico, di due o tre punti percentuali; e le lavoratrici con retribuzioni superiori a 35mila euro all’anno, invece, che finora non hanno avuto accesso all’esonero contributivo generalizzato, e se hanno due o più figli e sono assunte stabilmente, accederanno direttamente da gennaio allo sconto del 9,19 per cento ( per 1 anno se hanno due figli, per 3 anni se hanno almeno tre figli). Da notare che il risparmio contributivo garantito da questa nuova misura fa comunque innalzare l'imponibile fiscale con conseguente maggiori tasse da versare. Vengono proposti due esempi: mettiamo caso che una dipendente con  due figli, con retribuzione imponibile mensile imponibile ai fini previdenziali di 1.500 euro,  potrà avere uno sconto contributivo complessivo, con relativo aumento in busta paga rispetto ad oggi, con il solo taglio del cuneo fiscale ordinario,  di circa 138 euro invece che 105;  Ora poniamo caso cheuna  dirigente  con figli e titolare di  un imponibile previdenziale di 5.600 euro mensili  che  non ha avuto finora il taglio del cuneo contributivo perché il reddito supera i 35mila euro annui,  potrà avere il  taglio  massimo stabilito dalla legge ( 250 euro al mese per 12 mesi) ma dovrà comunque versare circa 256 euro di contributi. Qualsiasi sia il caso con il taglio contributivo l'imponibile fiscale sarà più alto .