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22/12/2023 - ECOFIN, C'E' L'ACCORDO PER IL PATTO DI STABILITA'

"Riuscire a trovare un'intesa in merito ad argomenti complessi e a situazioni delicate è tutt'altro che scontato - è quanto afferma la Dottoressa Maria Emilda Sergio, Amministratore Unico del Caf Italia - e farlo in seno all'Unione Europea è sicuramente un qualcosa di molto importante, soprattutto in una materia particolare come quella del Fisco, materia in cui anche all'interno di ogni singolo Paese spesso si fatica a trovare soluzioni efficaci e condivise. l'obiettivo di mettere al primo posto il bene della collettività, con grande attenzione alla salute dei conti pubblici e senza trascurare le necessità di imprese e lavoratori, sempre nel rispetto assoluto della legalità e delle norme vigenti, spesso abbastanza stringenti, è indice di un lavoro portato avanti con dedizione e impegno. D'altra parte - aggiunge l'Amministratore Unico del Caf Italia - solo unendo le forze e puntando alla condivisione di obiettivi e risultati, è possibile raggiungere traguardi importanti, e questo vale tanto a livello europeo che in ambito nazionale".

Senza che si arrivi a toni trionfalistici o ad esaltare il risultato conseguito, è innegabilmente il traguardo a cui si è giunti nel corso dell'insolito Ecofin (il Consiglio Economia e Finanza) straordinario durante la presidenza di turno spagnola. In sostanza, lungo la via maestra dello spirito di compromesso si è finalmente raggiunta quelal che sembrava una complicata intesa sul tema del Patto di Stabilità: ruolo fondamentale anche quello giocato dal nostro Paese che seppur dopo un'iniziale riluttanza, forse mai superata con convinzione, ha deciso di allinearsi a quanto caldeggiato anche da Francia e Germania. La rigidità fiscale, considerata elemento ormai imprescindibile e non negoziabile, non ha però cancellato dall'orizzonte l'altra necessità ineludibile, ossia la crescita che, di conseguenza, non può essere sacrificata. L'equilibrio richiesto è sicuramente labile ma, al momento, sembra poter essere mantenuto vivo. 

La difficile convivenza fra le spinte alla rigidità e al rispetto delle regole da un lato e la fazione decisamente a sostegno della crescita come passo iniziale fondamentale su cui costruire l'immediato futuro dell'Unione e dei singoli Stati somiglia in certi momenti a un vero e proprio braccio di ferro, fra la consapevolezza che giocoforza bisognerà trovare il modo di riportare la situazione generale, oltre che quella dei singoli Paesi, entro i binari della sostenibilità e delle regole stabilite in tema di deficit, e quella che molti Paesi semplicemente non avrebbero modo, perlomeno nel breve periodo,di rientrare nei parametri stabiliti. Il tutto avviene poi in una fase di profondi cambiamenti, dopo due anni caratterizzati dal dramma della pandemia e con la questione fiscale sempre più al centro delle agende politiche, anche per quel che concerne la lotta ai reati fiscali. 

"Raggiungere un accordo significa innanzitutto essere disposti a dialogare e mettersi concretamente al servizio di un interesse comune più grande - dice l'Amministratore Unico del Caf Italia, la Dottoressa Maria Emilda Sergio - per cui si tratta sempre di un'azione degna di nota e indubbiamente con molti risvolti positivi per quel che concerne impegno, volontà e lungimiranza. Il persistere di situazion diffuse di diffcoltà economica e finanziaria in molti Paesi spinge inevitabilmente alla riflessione e deve portare all'adozione di soluzioni condivise ed efficaci a livello europeo, per evitare che si verifichi una spaccatura in seno all'Unione che potrebbe creare scompensi importanti che, in un momento così delicato, sarebbero molto rischiosi. Va quindi salutata con fiducia l'intesa raggiunta - conclude la Dottoressa Maria Emilda Sergio - senza però trascurare le tante difficoltà ancora presenti e per le quali occorre studiare bene la situazione per trovare contromusre efficaci".