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16/11/2023 - LE NUOVE REGOLE FRINGE BENEFIT 2024

Due soglie e rimborso utenze domestiche e interessi dei mutui tra i fringe benefits secondo la nuova legge di bilancio 2024. All'interno della bozza di legge di bilancio attualmente al vaglio delle commissioni parlamentari è presente una nuova disciplina relativa ai fringe benefits, ossia i beni e servizi in natura erogati dal datore di lavoro al datore dipendente che restano esclusi dall'imponibile fiscale (art 51 comma 3 del TUIR). Attualmente il valore secondo la normativa ordinaria è fissato a 258,23 euro ma negli ultimi anni quest ultima ha subito molte variazioni nel tentativo dei Governi di sostenere il reddito dei lavoratori dipendenti, i cui stipendi sono da anni bloccati per i mancati rinnovi contrattuali. Per l'anno 2023 la soglia di esenzione era fissata a 3000 euro annui per i lavoratori con figli a carico, e ricomprendeva anche possibili rimborsi in denaro relativi alle utenze domestiche intestate al dipendente. L’articolo 6 del disegno di legge di bilancio 2024, almeno stando alla bozza attualmente in discussione, continua ad andare alle famiglie con figli, nell'ottica dichiarata di sostegno alla natalità, fissando ora due diverse soglie di esenzione fiscale, ovvero: per i dipendenti con figli a carico il limite  esente da imposte e contributi previdenziali scende a  2000 euro; per i dipendenti senza figli il limite ordinario di 252,23 sale a 1000 euro annui. Bisogna ricordare che il Fisco considera a carico i figli con reddito non superiore a 2.840,51 euro (al lordo degli oneri deducibili) che sale a 4mila euro per i figli fino a 24 anni. Come risaputo i fringe benefits in teoria consistono nell'utilizzo di beni e servizi erogati dal datore di lavoro. Per citare alcuni esempi: l’alloggio e il vitto in famiglia oppure buoni pasto o mensa aziendale (in questo caso i costi sono conteggiati separatamente rispetto alla soglia complessiva); alloggio  in appartamenti o alberghi a spese dell'azienda; l’uso di beni di proprietà dell’azienda “datore di lavoro”, quali: telefono aziendale; pc, tablet, stampanti o altri dispositivi elettronici , autovetture o altri mezzi di trasporto; oppure ancora servizi di trasporto collettivo, asili aziendali, polizze assicurative, prestiti aziendali. Di questi beni e servizi il lavoratore solitamente può usufruire gratuitamente o a condizioni più vantaggiose rispetto al mercato. Il valore è determinato  sulla base dei prezzi e tariffe medie indicate dalle camere di commercio. Per l'anno che verrà si prevede che per tutti i dipendenti, anche se con soglie differenziate viste sopra, l'applicazione dell'esenzione potrà riguardare anche i rimborsi delle utenze domestiche del servizio dell’acqua e dell’energia elettrica e il rimborso di spese per affitto o per gli interessi sul mutuo, relativi alla casa di abitazione. Se sarà confermata la modalità da determinazione del valore di  tali voci come prevista dall’articolo 51, comma 4, del Tuir sarà necessario stando a precedenti provvedimenti dell'agenzia, che il datore di lavoro versi l’importo direttamente sul conto corrente sul quale è domiciliato il mutuo così che il denaro non possa essere utilizzato per altri scopi . L’istituto di credito dovrà fornire all’azienda adeguata informativa sulla regolarità dei pagamenti, su eventuali modifiche economiche del finanziamento o sulla revoca dello stesso (risoluzione 46/2010). Si ricorda che  in caso si dovesse sforare il limite, la norma prevederebbe l'imposizione fiscale sul totale dei i beni e servizi erogati.