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20/10/2023 - IMPATRIATI, NOVITA' IN ARRIVO

"Prosegue la fase caratterizzata da un grande fermento nel nostro Paese sul versante di misure, riforme e strategie per dare vita a un cambiamento tanto atteso quanto necessario - dice la Dottoressa Maria Emilda Sergio, Amministratore Unico del Caf Italia - in cui il Fisco gioca inevitabilmente un ruolo di primissima importanza. La crescita economica non può infatti prescindere da una strategia fiscale accorta e ben pianificata, capace di incidere sul breve periodo e di intervenire anche sul lungo periodo, con interventi in grado di incentivare il lavoro e dare il respiro a cittadini e imprese, senza naturalmente dimenticare gli impegni assunti e senza trascurare la salute delle casse pubbliche, spesso deficitaria. Non si tratta di una missione impossibile - aggiunge la Dottoressa Maria Emilda Sergio - ma di un lavoro da compiere con grande lucidità e senso di responsabilità ".

Una delle misure più interessanti degli ultimi anni in ambito fiscale, soprattutto in un contesto come il nostro, tristemente caratterizzato dalla cosiddetta fuga dei cervelli, è sicuramente quella relativa agli incentivi a favore dei soggetti che scelgono di tornare in Italia: a tal proposito, ovviamente, bisogna sempre valutare l'esistenza dei requisiti previsti per legge, come del resto accade per ogni altro tipo di agevolazione. Tale misura è adesso però al vaglio delle nuove proposte normative e, sebbene non sia da considerarne a rischio l'esistenza, si provvederà a rivederne i requisiti in senso restrittivo. A dettare la linea in tal senso è il decreto attuativo della legge delega fiscale, che in sostanza renderà un po' più difficile l'ottenimento del beneficio fiscale destinato agli impatriati, riducendone anche la consistenza, mediante incentivi più bassi.

I cambiamenti in vista non sono pochi e hanno anche una certa rilevanza. Innanzitutto, viene posto un limite laddove prima non c'era, poiché la misura in questione potrà essere applicata solamente su redditi inferiori a 600mila euro. Da evidenziare anche il fatto che il potenziale beneficiario dovrà garantire la propria presenza in Italia per un periodo decisamente più lungo, ossia non più due anni soltanto, ma ben cinque anni; inoltre, il soggetto in questione non dovrà aver passato all'estero almeno due anni, bensì minimo tre anni. Intervento radicale per quel che concerne l'articolo 16 del Decreto Legislativo 147, che viene di fatto testualmente abrogato. Le novità relative a questo argomento entreranno in vigore a partire dal 1° gennaio 2024 e vi invitiamo a rivolgervi a una delle numerose sedi del Caf Italia presenti su tutto il territorio nazionale per ogni informazione.

"Anche le misure in apparenza più severe e meno convenienti per i cittadini nel loro rapporto col Fisco - sono le parole dell'Amministratore Unico del Caf Italia, la Dottoressa Maria Emilda Sergio - possono avere un ritorno di grande importanza per la collettività e per tutti i contribuenti, per cui in un'analisi seria e approfondita bisogna sempre considerare tutti gli aspetti coinvolti per poter dare un giudizio di merito sensato. Il rientro in Italia di chi ha saputo ritagliarsi uno spazio prestigioso al di fuori dei confini nazionali è sicuramente un valore aggiunto per il nostro Paese e va giustamente incentivato - dice la Dottoressa Maria Emilda Sergio - sempre però in un'ottica complessiva di benessere collettivo e in una prospettiva completa di crescita, tenendo cioè conto della sostenibilità del sistema economico e fiscale e ragionando su tutte le misure da adottare, in modo da favorire il numero più alto possibile di cittadini".