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22/09/2023 - ZES, SOSTEGNO AL SUD DAL 2024

"Le gravi difficoltà che hanno investito il nostro Paese a 360 gradi, come del resto tutti i Paesi europei ed extracomunitari in seguito alla pandemia e alla complicata ripresa economica seguente - dice la Dottoressa Maria Emilda Sergio, Amministratore Unico del Caf Italia - non devono fare dimenticare l'esistenza di specifiche aree e zone afflitte già da molto tempo, in maniera quasi cronica, da problemi economici e di lavoro profondi e complessi, e che occorre fare i conti anche con queste particolari realtà se si vuole davvero improntare una crescita economica vera. Trascurare le zone più in difficoltà - continua la Dottoressa Maria Emilda Sergio - sarebbe sbagliato e vanificherebbe gli sforzi compiuti, depotenziando anche i buoni risultati raggiunti ".

Il Sud Italia rappresenta ancora una zona fortemente penalizzata e in ritardo nel già complicato processo di ripresa economica avviato dal nostro Paese. Il percorso in questione di è mostrato zoppicante in alcuni punti e anche il raggiungimento degli obiettivi posti col Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, criterio fondamentale per poter accedere alle somme in arrivo da Bruxelles, si sta rivelando decisamente più difficile e macchinoso del previsto, tanti da mettere in discussione l'arrivo delle suddette rate. Al fine di incoraggiare e spingere lo sviluppo produttivo delle aree più in difficoltà del Paese, arriva il Decreto Sud, ossia il Decreto Legge n. 124 datato 19 settembre 2023. Ilprovvedimento in questione contiene "Misure in materia di coesione e rilancio dell’economia nelle aree del Mezzogiorno del Paese, con particolare riferimento a regioni quali Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna.

Il fulcro di tale importante provvedimento è l'istituzione della Zona economica speciale, la Zes unica, e il riconoscimento per i territori che ne fanno parte, di importanti agevolazioni in materia fiscale. In particolare, a beneficiare di tali agevolazioni saranno quelle imprese che, presenti ovviamente nei territori indicati dalla norma, provvedono all'acquisto di beni strumentali da destinare alle strutture produttive. Il piano strategico dura tre anni e va approvato tramite un decreto interie e fa il paio con obiettivi e caratteristiche del PNRR. Per avere tutte le informazioni legate a tale importante novità, l'invito è quello rivolgersi a uno degli innumerevoli sportelli del Caf Italia per avere le delucidazioni del caso.

"Ancora una volta si decide di intervenire mediante lo strumento del credito di imposta - sono le parole dell' Amministratore Unico del Caf Italia, la Dottoressa Maria Emilda Sergio - per fornire un sostegno concreto a di valore a un'area vasta del Paese e ancora maggiormente in difficoltà. L'idea di un Paese a due velocità è sicuramente un problema reale da affrontare e risolvere - conclude l'Amministratore Unico del Caf Italia - soprattutto in una fase come questa, dice bisogna concretamente gettare le basi per il futuro immediato del Paese ".