Iscritto all'Albo CAF del Ministero delle Finanze n.00066




click 170 Originale Aumenta Aumenta PDF Stampa Indietro

06/06/2023 - PARTE IL REDDITO ALIMENTARE

Al via in forma sperimentale il reddito alimentare gratuito per le persone in povertà: collaborazione tra terzo settore e esercizi commerciali per la distribuzione di prodotti invenduti. Il reddito alimentare è un progetto di distribuzione gratuita di pacchi alimentari railizzati grazie ai prodotti invenduti degli esercizi aderenti, ralizzata dagli enti locali con la collaborazione degli  enti del terzo settore e degli esercizi commerciali, con il fine sia di sostegno ai cittadini  in povertà estrema che di lotta allo spreco di prodotti alimentari  che restano invenduti nei negozi. Il fondo nato per l'organizzazione della misura è stato previsto dalla legge 197 del 2022, legge di bilancio 2023 e si inserisce nel programma operativo relativo al Fondo di aiuti europei agli indigenti. Le risorse saranno destinate alle spese di gestione dei progetti, come la raccolta dei beni, il trasporto e il confezionamento dei pacchi oltre che per un applicazione informatica, che possa facilitare l'accesso alla misura, il tracciamento dei prodotti e delle consegne a domicilio. La sperimentazione durerà 3 anni e verrà attuata nei comuni capoluogo delle città metropolitane che saranno selezionati in sede di conferenza stato Regioni sulla base della concentrazione dei tassi di povertà dei territori, di un'equa distribuzione nazionale e delle risorse disponibili. I fondi stanziati sono 1,5 milioni di euro per l'anno 2023 e dall'anno 2024 saranno 2 i milioni a disposizioni. I soggetti che possono usufruire dei benefici della distribuzione alimentare  saranno le persone  in totale povertà, senza fissa dimora o comunque seguite dai servizi sociali inserite in apposti elenchi. I progetti per la realizzazione degli interventi di reddito alimentare saranno presentati dai comuni capoluogo delle città metropolitane, dopo un apposito avviso non competitivo che dovrà essere emenato dala Direzione Generale per la lotta alla povertà del Ministero del Lavoro. Dovranno prevedere forme di coinvolgimento degli enti del Terzo Settore presenti sul territorio, e, in particolar modo, quelli già aderenti al programma, con la partecipazione degli  esercizi commerciali.