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05/06/2023 - OCCUPAZIONE IN CRESCITA AD APRIE 2023

I dati Istat di aprile 2023 e la relazione del Ministero del lavoro sull'andamento dell'anno 2022: il mercato del lavoro è in forte ripresa. Negli ultimi giorni sono stati pubblicati i dati inerenti al recente andamento del mercato del lavoro: si tratta dei Istat di aprile 2023 e del rapporto annuale sulle Comunicazioni obbligatori dei datori di lavoro del Ministero del lavoro che descrive e riporta le dinamiche del mercato del lavoro dipendente e parasubordinato nel 2022. Risulta essere sopra le aspettative la crescita dell'economia italiana degli ultimi mesi, effetto positivo anche sul mercato del lavoro: secondo gli ultimi dati dell'Istat la disoccupazione è scesa al 7,8% ad Aprile. Rispetto allo scorso anno sono ben 390 mila le persone che hanno trovato lavoro, 48 mila in più ad aprile rispetto al mkese di marzo dell'anno corrente. Il tasso di occupazione italiano aumenta fino al 61%, mentre il numero di persone che lavorano arriva a 23 milioni e 446 mila. Si evidenzia anche che tra le tipologie di contratto aumentano ancora quelli a tempo indeterminato e il lavoro autonomo, calano invece i contratti a termine.L categoria con la miglior performance è quella femminile con 50 mila donne occupate in più rispetto al mese precedente, a fronte del calo di 4 mila occupati di sesso maschile. Rispetto al 2022 l'aumento di donne occupate è pari a 217 mila unità. Ad aprile diminuiscono anche i soggetti che che cercano lavoro e scende anche il tasso di inattività (al 33.7%). Pubblicata anche la relazione annuale del Ministero del lavoro sulle comunicazioni obbligatorie relative ai contratti di lavoro attivi nel 2022. Per quanto riguarda le attivazioni e le cessazioni: sono stati attivati 12.573.000 rapporti di lavoro, in aumento del 10,9%; sono cessati 12.159.000 rapporti di lavoro, in aumento del 14,4%; i 12.573.000 rapporti di lavoro attivati hanno coinvolto 7.076.000 lavoratori, con un numero medio di contratti attivati pro capite pari a 1,78; le trasformazioni di rapporti di lavoro da tempo determinato a tempo indeterminato sono state 716.000 oltrepassando il numero di trasformazioni annue nel periodo pre-pandemia, in aumento del +34,8% rispetto all’anno precedente; l’82,5% delle cessazioni dei rapporti di lavoro ha interessato contratti con durata inferiore a un anno; sono aumentate rispetto all’anno precedente le attivazioni a tempo indeterminato (+12,0%), con apprendistato (+11,2%) e quelle a tempo determinato (+9,6%); sono aumentate rispetto all’anno precedente le attivazioni nel settore alberghiero e della ristorazione (+24,4%), altri servizi pubblici, sociali e personali (+18,4%) e il settore trasporti, comunicazioni, attività finanziarie e altri servizi alle imprese (+12,3%); la quota maggiore di lavoratori cessati ricade nella classe 35-54 anni, costituita da 2.795.000 individui (41,0% del totale), mentre la classe dei giovani fino a 24 anni corrisponde alla fascia d’età meno numerosa (15,8% del totale); Per quanto riguarda la distribuzione territoriale: a fronte di 12.573.000 di attivazioni nazionali, il 42,7% è nelle regioni del nord, il 32,4% è nelle regioni del mezzogiorno e il 24,8% è nelle regioni del centro.