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16/05/2023 - NEL DECRETO LAVORO AGEVOLAZIONI AZZERATE PER IL LAVORO DOMESTICO

Innalzamento deducibilità dei contributi per i lavoratori domestici cancellato dal Decreto Lavoro. Altre agevolazioni negate potrebbero entrare nella conversione in legge. Qualche tempo fa', nel recente decreto legge in tema di lavoro con molte novità erano presenti anche novità importanti riguardo al lavoro domestico, cioè: innalzamento della deducibilità dei contributi previdenziali e l'obbligo di sorveglianza sanitaria per questi lavoratori. Ma, la versione finale del decreto ha escluso entrambe le misure, inoltre viene specificato, che il già citato lavoro domestico è escluso anche da ulteriori agevolazioni come gli incentivi alle assunzioni e il taglio al cuneo fiscale. L'escursione di colf, badanti e babysitter dagli incentivi assunzioni non è di certo una novità in quanto praticamente tutte le agevolazioni contributive in questo senso non prevedono l'applicazione per i lavoratori domestici. Infine va anche sottolineata la misura più pesante proprio per le buste paga dei lavoratori ovvero l'esclusione dal nuovo taglio del cuneo fiscale che scatta l'1 luglio del 2023. Da prestare attenzione al fatto che il decreto legge è passato ora al vaglio del Parlamento per la conversione in legge dello Stato (definitivo e non più emergenziale) quindi non è ancora detta l'ultima parola. Le associazioni dei datori di lavoro domestico sono già da molto tempo impegnate per la difesa dei lavoratori domestici, in particolare già da molti anni avanzano la richiesta ai Governi di deduzione integrale degli oneri previdenziali e delle spese di retribuzione. Non solo la tutela delle famiglie datrici di lavoro del settore, ma anche la tutela dei lavoratori dovrebbe godere di maggiore considerazione anche perché questo servizio sostituisce ormai con sempre più frequenza l'assenza di assistenza sociale diffusa, per una popolazione sempre più anziana e costituisce una spesa rilevante visto il numero sempre maggiore di famiglie anche meno abbienti.