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23/01/2023 - BONUS E NOVITA' PER LAVORO DOMESTICO

Arrivano bonus e semplificazioni per le famiglie che danno impiego a colf, badanti e baby sitter. Il piano ministeriale di lotta contro il lavoro irregolare, del 21 dicembre scorso, è solo una parte di uno degli obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che dedica un ampio capitolo all'attenzione e all'analisi nell'ambito del servizio di colf, badanti e assistenti familiari. Si stima che il lavoro domestico conti nella nostra Nazione all'incirca 2 milioni di addetti, ma il dato che fà riflettere è qullo che emerge dal documento ministeriale, il quale afferma che almeno 790 mila lavoratori sono irregolari. Tramite studi ed esperienze di altri Paesi Europei sono state formulate alcune ipotesi di nuove specifiche misure per contrastare l'illegalità. Il piano nazionale progetta di agire con due strumenti: il primo riguarda azioni volte a semplificare le procedure che le famiglie sono tenute a seguire per adempiere agli obblighi come datori di lavoro, il secondo strumento è inerente alle misure di incentivo (anche economico) per le famiglie all'utilizzo del lavoro regolare. Sul lato economico si propongono due possibili strumenti: il rafforzamento dell'indennità di accompagnamento e il bonus economico per collaboratori familiari alle famiglie con basso ISEE. Osservando con attenzione il primo punto emerge che dato che il lavoro domestico risponde a diverse necessità delle famiglie, tra cui la cura dei bambini e degli anziani, non in grado di badare a loro stessi senza aiuto, che sono beneficiari dell'assegno di accompagnamento. Questo contributo viene erogato al beneficiario senza nessun vincolo. Nei casi di soggetti con disabilità, può essere fruttuoso favorire un utilizzo più mirato dell'indennità di accompagnamento eventualmente di valore più alto ma connesso ad un obbligo di utilizzo per l'aiuto all'assistenza. Posso essere prese ad esempio l'esperienze già realizzate in Francia, Belgio, Svezia e Finlandia. Riguardo il secondo possibile intervento, ossia l'erogazione di un contributo economico alle famiglie, dal piano si evince che l'attuale sistema fiscale consenta la deduzione fiscale dei soli contributi sociali pagati a colf e badanti fino un massimo di 1.549,36 euro l'anno. La deduzione garantisce all'incirca i contributi per una colf/badante non convivente che presti lavoro per almeno 20 ore a settimana, che si traduce in grosso modo al 10-15 per cento circa del costo complessivo sostenuto dalla famiglia. Il ministero propone l'introduzione di un bonus, parametrato all'ISEE familiare, che copra parte del costo speso per i lavori domestici (tenendo conto delle ore di lavoro effettuate) dietro prestazione della documentazione. Il bonus dovrebbe decrescere a fronte di livelli di ISEE più alti e dovrebbe avere le seguenti caratteristiche: essere sottoposto al limite di ore minimo di circa 20 ore settimanali di lavoro domestico; essere ridotto proporzionalmente per i contratti di lavoro più brevi; essere erogato in rate mensili come l'assegno unico universale; avere contollo incrociato dei dati relativi ai lavoratori incentivati con le dichiarazioni dei redditi in modo da recuperare anche gli importi evasi dai lavoratori. Il bonus sarebbe riservato solo alle famiglie che non abbiano ricevuto sanzioni connesse a irreglarità contributiva.