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15/12/2022 - CRESCE IL RICORSO ALLA COMPLIANCE FISCALE

Negli ultimi anni viene invocata con sempre maggiore insistenza una riforma profonda e strutturale del nostro sistema fiscale, considerato in maniera pressoché unanime come obsoleto e non più in grado di tenere il passo dei numerosi cambiamenti sociali intervenuti, in primis quelli legati al mondo del lavoro. Allo stesso tempo è opinione comune che un cambiamento importante, parallelo a quello normativo e burocratico, debba essere compiuto a livello culturale, soprattutto per quel che concerne il rapporto fra contribuenti e Fisco e relativamente a un maggior senso di responsabilità dei cittadini, il tutto accompagnato da un sistema fiscale maggiormente sostenibile, equo e facile da approcciare. Ed è proprio partendo da questa prospettiva che si riesce a inquadrare meglio una tendenza che, specialmente negli ultimi anni, è andata via via imponendosi nel delicato meccanismo di recupero somme dello Stato, vale a dire il ricorso meno frequente ai controlli in favore di una netta crescita della compliance fiscale, vale a dire dell'invito all'adempimento spontaneo da parte dei contribuenti che si trovano in situazione di difetto. La crescita del ricorso alla compliance fiscale trova conferma nei numeri degli ultimi tre anni, con il numero di lettere inviate a tale scopo che dalle 952 mila del 2020 hanno raggiunto la cifra di 1 milione e 360 mila nel 2021 e la quota di 2 milioni e mezzo nel corso di quest'anno; parallelamente, i numeri raccontano del drastico calo dei controlli sostanziali ai fini delle imppste dirette, IVA e registro, arrivate a 156 mila nel 2021, dopo che erano stati ben 530 mila nel 2019. Tale strada sembra essere ormai ben avviata e rappresenterà, probabilmente, quella utilizzata cn sempre maggior frequenza da qui ai prossimi anni.