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28/10/2022 - FIDUCIA IN CALO

"Ripristinare un clima di fiducia diffuso è un obiettivo di primissimo piano - dice la Dottoressa Maria Emilda Sergio, Amministratore Unico del Caf Italia - se si vuole davvero puntate con decisione a un'inversione di tendenza ad oggi necessaria, dopo i due anni di pandemia. Il clima di ottimismo venutosi a creare via via che la lotta contro il Covid dava sempre più risultati importanti, grazie alla ripresa graduale delle attività quotidiane e all'adozione delle misure economiche speciali per sostenere la ripresa, è purtroppo andato scemando a causa degli imprevisti e delle nuove difficoltà che il 2022 ha portato con sè. Il conflitto in Ucraina e il conseguente, pesante aumento dei costi dell'energia, hanno di fatto assorbito la grande fiducia in una crescita immediata e importante - aggiunge l'Amminstratore Unico del Caf Italia - che sembrava davvero alla portata. Adesso però occorre prendere coscienza della situazione a gire di conseguenza, per il bene del Paese".

La fiducia per il presente e per l'immediato futuro vive un momento decisamente negativo: se ormai da settimane, anzi da mesi, questa supposizione aleggia in Italia fino a diventare opinione comune, i motivi sono tanti. Ma oltre alle sensazioni esiste anche una conferma di carattere matematico a questa tendenza, considerando che ci sono criteri di misurazione sperimentati da tempo e ormai largamente accettati per tracciare un percorso dell'andamento della fiducia. Ovviamente tale possibilità di misurazione viene fornita dall'Istituto Nazionale di Statistica che, per l'occasione, ha potuto compiere delle valutazioni di sicuro interesse per quel che concenre il livello di fiducia attuale sia dei consumatori che delle imprese, arrivando purtroppo a risultati poco incoraggianti in entrambi i casi. Il mese di ottobre 2022, infatti, rappresenta una fase caratterizzata da un calo abbastanza brusco, raggiungendo addirittura il picco da maggio 2013 per quel che concerne i consumatori; si tratta di un elemento da tenere nella dovuta in considerazione, da associare peraltro a quello negativo relativo alle aziende.

Il forte aumento dei prezzi al consumo incide sicuramente in maniera molto pesante sulle valutazioni di famiglie e singoli cittadini, fino ad abbassare l'indice della fiducia da 94,8 a 90,1, come detto il dato più basso da quasi un decennio: a tale riguardo, hanno un peso anche le opinioni negative riguardo alla possibiità di risparmiare, cosa molto importante soprattutto per un Paese come il nostro, dove i risparmi hanno sempre rappresentato una sicurezza inossidabile. Inoltre, le difficoltà nel poter acquistare beni durevoli in questo momento, insieme alle notizie negative sulla situazione geenrale del Paese di sicuro minano ulteriormente il livello di fiducia generale. Anche per le aziende le cose seguono questo andazzo, considerando che per il quarto mese di fila l'indica continua a scendere, facendo registrare il valore di 104,5 rispetto al 105,1 della valutazione precedente. Fa riflettere anche un'altra considerazione, ossia il fatto che il clima di fiducia negativo riguardi pressocchè tutti i comparti produttivi, con l'indice che passa da 101,2 a 100,4 nel settore manifatturiero da 159,5 a 157,5 nelle costruzioni e da 110,5 a 108,7 nel commercio al dettaglio. Solo nei servizi di mercato l’indice rimane sostanzialmente stabile, passando da 95,8 a 95,9.

"Il Paese continua a muoversi con passi incerti in un momento in cui invece sarebbe fondamentale un vero e proprio scatto verso la crescita produttiva ed economica - è la riflessione dell'Amministratore Unico del Caf Italia, la Dottoressa Maria Emilda Sergio - e questo sicuramente non aiuta a infondere coraggio e fiducia. Tuttavia sarebbe un grave errore quello di rassegnarsi alla situazione attuale senza intervenire in maniera concreta per ridare vigore alle speranze degli italiani, sia ai cittadini che alle aziende, La crescita, obiettivo irrinunciabile, passa anche dal grado di ottimismo che contraddistingue l'ambiente e in tal senso - concude la Dottoressa Maria Emilda Sergio - occorre trovare le giuste contromisure per rilanciare il livello di fiducia generale".