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17/12/2021 - PROROGA STATO DI EMERGENZA

"La battaglia contro il Covid-19 e contro tutte le varianti che via via sono comparse nell'arco ti questi mesi caratterizzati dalla pandemia - afferma la Dottoressa Maria Emilda Sergio, Amministratore Unico del Caf Italia - non può considerarsi conclusa, anzi: i dati relativi ai contagi, le discussioni e le polemiche riguardo la campagna di vaccinazione e le misure restrittive, insieme a un senso di incertezza diffuso che permane, a distanza di quasi due anni, non sono di certo segnali incoraggianti. Occorre continuare a tenere alto il livello di attenzione e valutare bene tutte le possibili soluzioni a disposizione - aggiunge la Dottoressa Maria Emilda Sergio - per far sì che non ci siano rischi relativi a una nuova crescita dei contagi e dei ricoveri e che si possa tornare il prima possibile a un quadro generale di maggiore serenità".

La strada verso la normalità è ancora lunga e, con ogni probabilità, accidentata e soggetta a imprevisti e battute d'arresto: l'ipotesi che bisognerà convivere ancora per un bel po' di tempo con il Coronavirus non sembra così remota, soprattutto alla luce delle innumerevoli varianti che periodicamente compaiono e dell'enorme fatica che viene fatta per provare a tenere sotto controllo la circolazione del virus. A rendere l'atmosfera ancor più tesa intervengono poi determinate misure adottate dai governi e che generano sempre più frequentemente malcontento e polemiche. A tal proposito, è impossibile non fermarsi a riflettere sulla situazione italiana.

Nelle ultimissime settimane è tornata a serpeggiare la paura riguardo a soluzioni estremamente severe che il  Governo nostrano avrebbe potuto adottare nell'ottica delle sempre presenti esigenze sanitarie di carattere straordinario. Se poi è vero che è stato scongiurato l'incubo di un nuovo lockdown generalizzato, non si può ancora parlare di un completo ritorno alla normalità, anzi: le scelte scaturite dopo giorni di intense discussioni, di ipotesi e di confronti anche accesi rappresentano un passo indietro rispetto a prima e un invito alla prudenza. Innanzitutto ha preso corpo in maniera via via più concreta, fino a realizzarsi compiutamente, l'idea di prolungare lo stato di emergenza fino al 31 marzo 2022; questo fa capire bene come ci sia ancora una certa preoccupazione per la situazione generale e implica pure un rallentamento importante sulla tabella di marcia per quel che concerne il ritorno alla normalità pre-Covid, a partire dal fatto che lo smartworking rimane ancora oggi uno strumento per forza di cose molto diffuso. E poi sono ancora vive le proteste per l'adozione del cosiddetto Super Green Pass.

"Non bisogna assolutamente commettere l'errore di abbassare la guardia al cospetto di una pandemia mondiale che ha mietuto milioni di vittime e sconvolto il mondo intero - afferma l'Amministratore Unico del Caf Italia, la Dottoressa Maria Emilda Sergio - per cui occorre adottare ogni misura reputata necessaria a fronte del parere dei comitati scientifici dei vari Paesi. Allo stesso modo è fondamentale salvaguardare la salute del sistema economico dei singoli Paesi e le libertà indivuduali: sicurezza e diritti possono e devono sempre andare d'accordo - conclude l'Amministratore Unico del Caf Italia - ed è indispensabile evitare situazioni conflittuali fra le diverse correnti di pensiero, abbassare i toni della discussione e avere la consapevolezza che siamo tutti coinvolti in qualcosa di grande che deve essere superato al più presto col contributo di tutti".