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15/09/2016 - DECESSO DEL CONTRIBUENTE: L’ACCERTANTAMENTO VA NOTIFICATO A TUTTI GLI EREDI

L’avviso di accertamento, in caso di decesso del contribuente, va notificato a tutti i coeredi del defunto obbligato. Il principio è contenuto nella sentenza 297/2016 della Commissione Tributaria Provinciale di Rieti da cui emerge che gli eredi succedono nella titolarità dei diritti del de cuius, assumendo le vesti di soggetti passivi obbligati al versamento dell'IMU e della TASI. Nello specifico il contribuente ha ricevuto, in qualità di erede, la notifica di un accertamento ai fini IMU e TASI a seguito del decesso del padre, lo stesso contribuente ha poi impugnato l'atto dinanzi alla Commissione Tributaria Provinciale, depositando una specifica memoria in cui ha indicato gli altri coeredi del defunto obbligato, attraverso la dichiarazione di successione. I giudici tributari hanno ritenuto, accogliendo il ricorso, che nel caso di decesso del contribuente gli eredi succedono nella titolarità dei diritti del de cuius, assumendo le vesti di soggetti passivi obbligati al versamento dell'IMU e della TASI. Non è prevista alcuna sospensione o differimento dei termini di pagamento, anche se gli immobili non sono ancora passati in successione agli eredi. Pertanto, non rileva il momento di presentazione della dichiarazione di successione, che deve essere effettuata decorsi 12 mesi dall'apertura della successione, ma gli eredi saranno tenuti al pagamento a proprio nome e in base alle quote che hanno ereditato a partire dal mese in cui hanno ereditato. I giudici hanno inoltre sottolineato che gli eredi che hanno presentato la dichiarazione di successione non sono tenuti a presentare anche la dichiarazione TASI che provvederà l'Agenzia delle Entrate a trasmettere a sua volta al Comune di ubicazione degli immobili. Nel caso in esame si era verificato che tale dichiarazione era stata acquisita dal Comune di competenza, pertanto quest'ultimo è tenuto a richiedere il tributo pro-quota agli eredi, provvedendo a notificare l'avviso di accertamento ad ogni erede (tenuto pro-quota al versamento dell'imposta). Ciò consentirà anche al Comune di procedere alle necessarie rettifiche relative all'errata determinazione del debito da ripartirsi tra tutti i coeredi.