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04/08/2021 - CONIUGI IN COMUNI DIVERSI: ESENZIONE IMU POSSIBILE?

Fin dalla sua comparsa nel vasto e complesso insieme rappresentato dal sistema tributario italiano, l'imposta Municipale Unica ha avuto un forte impatto nelle analisi e nelle discussioni in materia fiscale, anche per via di dubbi di carattere interpretativo e operativo, tanto da rendere necessari successivi interventi nel tempo per chiarire alcuni quesiti evidentemente non inequivocabili. Su determinati aspetti, in realtà, le pronunce dei giudici sono state indispensabili e hanno dato vita a correzioni e aggiustamenti anche sul medesimo argomento. Uno degli esempi più emblematici è relativo alla questione del diritto all'esenzione nel caso in cui i coniugi vivano in due immobili diversi, questione che in effetti, negli ultimi anni, ha vissuto alterne vicende degne di interesse. L'assunto di base, è bene ricordarlo, dice che l'esenzione del pagamento di tale tributo riguarda l'abitazione principale del nucleo familiare: tale semplice situazione di riferimento si complica quando i coniugi vivono abitualmente in due diversi immobili, considerando anche come debba essere valutato il fatto che i due eventuali immobili adibiti a dimora principale siano ubicati nel medesimo Comune oppure in due Comuni differenti. Fino a non molto tempo fa, precisamente fino al 2019, vigeva un'interpretazione decisamente estensiva della norma, a seguito dell'intervento del Ministero dell'Economia e delle Finanze che, attraverso la Circolare n. 3/DF del 18 maggio 2012, affermava che nel caso di due immobili ubicati in due Comuni diversi, fosse possibile beneficiare per entrambi dell'esenzione IMU, a patto che tutti e due gli immobili fossero adibiti ad abitazione principale e residenza anagrafica dai coniugi (ovviamente intendendo un coniuge per ogni immobile). Una tappa importante del percorso interpretativo in oggetto è l'intervento della Corte di Cassazione del 2020, di contenuto diametralmente opposto a quello precedentemente indicato del Ministero dell'Economia e delle Finanze: i giudici infatti sanciscono che l'agevolazione fiscale in questione è preclusa a entrambi i coniugi che hanno eletto come propria dimora abituale due diversi immobili siti in due diversi Comuni. A fornire una sorta di mediazione in tale intricato excursus è l'Ordinanza n. 17408 datata 17 giugno 2021 della Corte di Cassazione che, pur ribadendo che non possa esistere più di un'abitazione principale ai fini IMU e quindi anche in merito alla possibilità di avere accesso ai benefici fiscali in merito, riconosce tuttavia la possibilità di eventuali eccezioni alla regola generale e quindi la legittima applicazione dell'esenzione IMU per uno dei due diversi immobili siti in due diversi Comuni, a patto che venga accertata l'assenza di finalità elusive e che emerga la reale esigenza per i due coniugi di risiedere in due dimore diverse, ad esempio per motivazioni legate al lavoro.