Negli ultimi anni si è particolarmente intensificata la fondamentale attività di controllo da parte del Fisco, nell'importante battaglia contro i fenomeni di evasione ed elusione fiscale che, purtroppo, nel corso degli anni hanno contribuito a indebolire i conti pubblici, a danno di tutta la collettività. È opinione diffusa che tali fenomeni, se non addirittura sopportati e concepiti quasi come dei peccati veniali, siano stati quantomeno non adeguatamente contrastati nel corso del tempo per cui si è ritenuto opportuno fare ricorso a nuove e più efficaci soluzioni per monitorare determinate situazioni sospette. Tra gli strumenti utilizzati rientra pure il redditometro che, nella fase post pandemia, torna alla ribalta e avrà probabilmente un ruolo di primo piano. Il Governo punta dunque al recupero di questo particolare indicatore per poter raccogliere ulteriori informazioni in merito alla salute economica dei contribuenti, per scovare eventuali discrepanze fra quanti posseduto e quanto poi effettivamente dichiarato. Il Fisco terrà quindi in conto le spese che i contribuenti si troveranno ad affrontare, mettendo sotto la lente del controllo quelle eventualmente sostenute per il mutuo o per l'affitto, così come quelle per la gestione dell'automobile o per sostenere le spese per la scuola o l'università, così come quelle per le bollette o per i medicinali, per la pay TV o per i consumi telefonici, per l'abbigliamento o per le spese alimentari. Insomma, tutta una serie di elementi da passare al setaccio per cercare di ridurre al minimo fenomeni che sottraggono alle casse pubbliche ingenti risorse ogni anno: anche se si tratta di una battaglia per la legalità che va combattuta per l'interesse di tutti, polemiche e discussioni non mancheranno  di certo, anche per questioni che riguardano il rispetto della privacy: ad ogni modo, nei prossimi mesi si potrà iniziare a capire se e in che misura il redditometro è uno strumento realmente utile per la lotta a evasione ed elusione fiscale.