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18/03/2021 - RICICLAGGIO, OCCHIO AD AZIENDE ASSENTI IN RETE

I fenomeni di evasione ed elusione fiscale sono doppiamente dannosi per la collettività, perché se è vero che l'effetto immediato di questo tipo di pratiche è la sottrazione di importanti risorse pubbliche, a discapito di tutti i cittadini/contribuenti, non va trascurato un altro aspetto altrettanto grave e pericoloso, ossia la concreta possibilità che le somme illecitamente sottratte all'Erario vengano poi riciclate in attività criminose. Il riciclaggio rappresenta infatti una piaga sociale ed economica tuttora molto diffusa, anche se negli ultimi anni si sono registrati notevoli progressi in termini di risultati raggiunti grazie al potenziamento degli strumenti a disposizione per contrastare tale fenomeno. Per migliorare ulteriormente l'efficacia di questa importantissima battaglia serve poter affinare anche gli indicatori di cui tener conto in fase di indagine e, a tal proposito, emergono informazioni di notevole interesse. Senza avventurarci troppo in considerazioni estremamente tecniche che esulano dagli obiettivi di informazione delle nostre comunicazioni, basti accennare al fatto che gli indicatori di cui tener conto vengono raggruppati in quattro aree, ossia la categoria dell'attività commerciale, quella della struttura del business, quella inerente ai documenti commerciali e alle merci, e infine la categoria che riguarda l'attività dei conti e delle transazioni. E tra le valutazioni da fare se ne trova una molto meno banale di quanto si possa immaginare di primo acchito, ossia la presenza o meno online di una determinata impresa: se infatti un'azienda non è presente online, esiste un rischio specifico, vale a dire che ci di possa trovare al cospetto di un'attività fittizia creata ad hoc con lo specifici fine di riciclare denaro.