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25/01/2021 - CULTURA, DETASSATI I CONTRIBUTI COVID

Il mondo del lavoro ha fortemente risentito delle conseguenze legate alla pandemia da Coronavirus. Sebbene le restrizioni messe in atto e tutto il contesto in cui purtroppo ci troviamo ancora a vivere abbiano creato problemi importanti a ogni comparto produttivo, esistono alcuni settori che hanno subito in maniera ancor più dura questa situazione. Il mondo della cultura rientra sicuramente a buon titolo fra le realtà maggiormente penalizzate e anche per questo ha ricevuto una serie di agevolazioni. Sull'argomento è arrivato pochi giorni fa un ulteriore chiarimento da parte dell'Agenzia delle Entrate che, per mezzo della Risposta a Interpello n. 46 del 19 gennaio 2021 hanno provveduto a evidenziare un aspetto importante: i contributi di cui il settore della cultura ha beneficiato in conseguenza dell'emergenza legata alla pandemia da Coronavirus, indicati dall'articolo 90 del Decreto Legge n. 18 del 17 marzo 2020, non sono da considerarsi imponibili. A fornire la base di questo intervento delle Entrate è il Decreto Ristori, nello specifico l' articolo 10-bis del Decreto Legge n. 137 del 28 ottobre 2020. In sintesi, quindi, l'agenzia conferma che i contributi erogati al fine di fornire un sostegno ad autori, artisti interpreti ed esecutori, lavoratori autonomi impegnati in attività di riscossione dei diritti d'autore, non sono soggetti a ritenuta alla fonte a titolo di acconto IRPEF e non sono imponibili verso i lavoratori che li percepiscono.