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02/10/2020 - ALL'ORIZZONTE RIFORMA E PROROGA DELLO STATO D'EMERGENZA

"Nonostante le difficoltà economiche, gli effetti ultradecennali di una recessione di portata planetaria, i grandissimi cambiamenti socio-culturali e un'instabilitá politica praticamente ininterrotta - è la riflessione della Dottoressa Maria Emilda Sergio, Amministratore Unico del Caf Italia - è innegabile che il momento attuale rappresenta forse il periodo più complesso e incerto della storia recente. Da una parte  abbiamo infatti la necessità non solo ineludibile, ma ormai improrogabile, di dare vita compiutamente a una riforma fiscale strutturata, estesa e completa, dall'altra l'obbligo di fare i conti con un evento imprevisto e imprevedibile, ossia una pandemia mondiale con effetti devastanti per tutti i Paesi del modo, compresa ovviamente l'Italia, sia dal punto di vista sanitario che da quello economico, con un livello di incertezza mai visto prima e con ripercussioni inevitabili sulla vita di tutti i giorni. Le sfide che ci aspettano da qui ai prossimi mesi - continua la Dottoressa Maria Emilda Sergio- sono tante, delicate e straordinariamente importanti e occorrerà affrontarle con intelligenza, lucidità e lungimiranza".

Dire che le prossime settimane incarnano con grande esattezza e senza alcuna retorica il concetto di snodo cruciale per il futuro immediato del nostro Paese, nonché come traccia per quello e medio e lungo termine, è chiaro praticamente a tutti: politica, Istituzioni, imprese, singoli cittadini sono tutti consapevoli di quanto sia indispensabile agire con oculatezza, coraggio, senso di responsabilità e presenza di spirito da qui in avanti, sul solco delle tante cose positive che il Paese ha saputo mettere sul piatto nel momento di maggiore difficoltà durante il lockdown e il picco massimo di diffusione del Coronavirus. E in questo clima fatto sì di incertezza e preoccupazioni, in cui anche la paura reclama per forza di cose un posto nel sentire generale, c'è però uno spazio che potrebbe diventare molto considerevole anche per la speranza e per la fiducia. Esistono finalmente idee concrete per quel che riguarda un evento atteso da molti anni, ossia una riforma fiscale da utilizzare come spinta e base per una fase nuova, in cui la ripresa economica e la crescita non siano più solo miraggi o traguardi irraggiungibili. 

Le paure sono legate fondamentalmente ai rischi connessi con una possibile seconda ondata, ossia con un'impennata considerevole del numero di contagiati: ciò rappresenterebbe senza dubbio un problema di notevole entità, in primis per una situazione sanitaria che potrebbe tornare a essere difficile da gestire, ma anche per via dell'ipotesi di un nuovo lockdown: purtroppo negli ultimi giorni l'eventuale chiusura forzosa del Paese così come accaduto tra marzo e maggio non appare più così remota, a partire dal fatto che lo stato di emergenza fissato ad oggi fino al 15 ottobre potrebbe essere prolungato addirittura fino al 31 gennaio 2021. Si tratta solo di ipotesi, come detto, ma considerando l'importanza dell'argomento le voci che stanno rimbalzando in merito destano sicuramente apprensione. In questo quadro però, come dicevamo, arrivano dettagli tecnici sempre più precisi sul modo in cui la riforma fiscale inizia a configurarsi: è sempre più insistente il richiamo a un modello preciso, quello tedesco, nella delicata fase di riorganizzazione delle aliquote: senza avventurarsi in dettagli troppo tecnici, ci limitiamo a dire che si punterebbe a far sì che il valore delle aliquote salga in maniera proporzionale all'aumentare dei redditi, con l'intento di livellare il più possibile eventuali disparità fra chi, guadagnando cifre di poco inferiori alla soglia di un determinato scaglione, si troverebbe nella condizione di pagare molto meno di chi fosse invece nella situazione opposta, quella cioè di guadagnare cifre di poco superiori alla soglia di uno scaglione.

"Nella speranza che si possa scongiurare il rischio di un aumento dei casi di positività al Covid-19 - sono le parole dell'Amministratore Unico del Caf Italia, la Dottoressa Maria Emilda Sergio - e con esso il verificarsi di situazioni drammatiche come quelle purtroppo vissute nei mesi precedenti, e che non si renda necessaria una nuova chiusura generalizzata delle attività produttive, che potrebbe avere effetti ancor più gravi per l'economia del nostro Paese rispetto al precedente lockdown, crediamo che in questi mesi l'elemento fondamentale debba realmente essere, per tutti, il senso di responsabilità e l'attenzione per il bene comune. Mai come in questa fase è necessario che prevalga il senso di appartenenza alla collettività da parte di tutti - aggiunge L'Amministratore Unico del Caf Italia - per far sì che si possa fronteggiare in maniera efficace l'eventuale nuova ondata di contagi e dar vita al contempo a una nuova fase, caratterizzata da un Fisco più attento e idoneo ai bisogni del Paese E da un'economia in grado di ripartire".