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24/07/2020 - FISCO, LA RIFORMA PASSA ANCHE DA UN NUOVO MODO DI CONCEPIRE SCADENZE E OBBLIGHI

“Uno degli aspetti a nostro avviso più importanti, ma forse non adeguatamente considerato in merito alla necessità di riformare il Fisco con una serie di provvedimenti coraggiosi e legati tra loro in maniera coerente e sistematica – afferma l’Amministratore Unico del Caf Italia, la Dottoressa Maria Emilda Sergio – è quello legato alla mentalità, alla cultura del sistema Paese, vale a dire: la sensazione che qualcosa stia concretamente cambiando e che il Fisco, che in tal caso incarna il concetto di Stato e di Istituzioni, tenga in conto le esigenze reali dei cittadini, non solo per quel che concerne la già di per sé fondamentale natura di contribuenti. Una riforma fiscale ben congeniata e attenta alla realtà sociale ed economica del Paese, ancor più delicata dopo i mesi caratterizzati dal dramma del Coronavirus, può davvero apportare cambiamenti epocali da ogni punto di vista, non ultimo, per l’appunto, quello per così dire culturale. Un Fisco capace di prendere in considerazione determinati elementi – continua la Dottoressa Maria Emilda Sergio – rappresenterebbe qualcosa di insolito, di straordinario, e ciò avrebbe a nostro avviso inevitabili ricadute positive su tutta una serie di fattori: pensiamo ad esempio a una maggiore fiducia da parte di cittadini, lavoratori e aziende, nonché a un cambiamento di prospettiva generale che avrebbe ricadute positive a 360 gradi. Uno Stato che si serve di un sistema fiscale chiaro, trasparente, semplificato e capace di trasmettere un senso di equità rappresenta una formidabile occasione per riavvicinare i cittadini alle istituzioni”.

La riforma fiscale assomiglia sempre più a un cantiere aperto, e la cosa di per sé, sebbene possa dare l’idea di un progetto ancora lungo e non proprio in fase di definizione, va invece vista come qualcosa di interessante che promette di avere risvolti positivi: finalmente infatti si mette mano a un sistema che viene reputato praticamente da tutti obsoleto e non in linea con le esigenze attuali. Le proposte al riguardo sono davvero tante e presentano anche difformità importanti, tuttavia la discussione è ormai avviata e ci sarà tempo e modo per iniziare a dare concretezza a un’idea di inevitabile rinnovamento che viene invocata da anni e che fino a oggi si è sempre mestamente arenata. Tra le proposte degne di maggior interesse, sia per l’autorevolezza di chi la propone, sia per il contenuto in sé, è quella che giunge direttamente dall’Agenzia delle Entrate che, per bocca del direttore, propone di intervenire in maniera profonda sulle scadenze fiscali, tanto da parlare di una vera e propria rivoluzione del calendario degli adempimenti fiscali, in nome di quella semplificazione sempre menzionata e che riguarderebbe sia i contribuenti che i professionisti chiamati a districarsi oggi in una vera e propria giungla di impegni, termini e date. L’obiettivo è quello di spazzare via il complesso meccanismo di acconti, saldi e ritenute che fa spesso letteralmente ammattire tutti, in primis i cittadini e di conseguenza pure commercialisti e centri di assistenza fiscale, che devono spesso fare i salti mortali per poter ricostruire situazioni abbastanza complesse.

La semplificazione come principio cardine quindi, in linea con quanto richiesto a gran voce da moltissimi addetti ai lavori e non solo negli ultimi anni. Ad oggi però, nonostante le innovazioni tecnologiche continue che hanno caratterizzato la società civile e che hanno influenzato ogni settore della nostra quotidianità, introducendo ovviamente novità importanti a ogni livello e persino nuove figura professionali e nuovi modi di intendere il lavoro, il Fisco è rimasto ancorato a modelli considerati superati o quantomeno non adatti al mondo circostante. E la riforma rappresenta sempre più un’occasione irripetibile e imperdibile per provare a lanciare segnali importanti e per aiutare il Paese a risollevarsi dopo un decennio e passa di difficoltà che purtroppo, con la diffusione del Covid-19, hanno avuto una drammatica intensificazione. Semplificazione quindi, anche come primo fondamentale passo per la trasparenza e per il raggiungimento di altri fondamentali obiettivi, in primis la sostenibilità del sistema e l’equità.

“Ripensare le scadenze fiscali e immaginare una rivoluzione del calendario che scandisce tempi e ritmi del rapporto fra Erario e contribuenti è sicuramente un atto di grande coraggio in linea con la necessità di mettere in atto una vera riforma fiscale, capace di cambiare le cose in profondità – sostiene la Dottoressa Maria Emilda Sergio, Amministratore Unico del Caf Italia – per cui valutiamo con grande attenzione e con interesse determinate proposte, specialmente se in linea con l’idea di dare un segnale inequivocabile di cambiamento che non sia però fine a se stesso, ma che porti a un effettivo miglioramento generale della situazione. Adesso aspettiamo l’evoluzione della situazione generale, convinti che finalmente si possa assistere a una riforma che possa dare davvero una spinta importante al sistema economico e al Paese: nelle prossime settimane – conclude l’Amministratore Unico del Caf Italia – arriveranno proposte, discussioni, pareri e confronti in merito a diverse voci e speriamo che si possa sempre mettere davanti a ogni cosa l’interesse collettivo. Ora più che mai è il momento di andare tutti nella stessa direzione”.