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03/07/2020 - BONUS STRUMENTI UTILI, MA NON AL POSTO DELLE RIFORME

“La situazione attuale, conseguenza diretta della terribile emergenza sanitaria con annessa crisi economica, ha sicuramente messo a dura prova la tenuta economico-sociale di tutti i Paesi; va tuttavia ricordato – sostiene la Dottoressa Maria Emilda Sergio, Amministratore Unico del Caf Italia – che anche prima della diffusione del Covid-19 l’Italia era comunque ancora in grande difficoltà, senza aver mai superato per davvero con slancio l’onda lunga della recessione di più di dieci anni fa. Instabilità politica, scelte strategiche sul medio e lungo periodo rivelatesi non idonee, incapacità di intercettare i cambiamenti sociali e lavorativi globali in corso, sono tutti fattori di grande importanza per quel che concerne le enormi difficoltà vissute dal nostro Paese. Se poi si pensa anche alla grande confusione che continua a caratterizzare il mondo del lavoro, con la gestione alquanto discutibile delle nuove forme di occupazione e di figure contrattuali di difficile inquadramento, basti pensare all’universo delle partite Iva, e soprattutto a come i fenomeni di evasione ed elusione fiscale continuino a danneggiare in maniera pesante le casse dello Stato – aggiunge l’Amministratore Unico del Caf Italia – viene fuori un quadro abbastanza desolante e che continua a destare preoccupazione. E purtroppo si è scelto, molto spesso, di ricorrere a soluzioni estemporanee e non di puntare su cambiamenti coraggiosi e di ampio respiro: adesso, forse, finalmente si inizierà a lavorare concretamente sulla tanto attesa riforma fiscale, soluzione a nostro avviso assolutamente indispensabile e della massima urgenza”.

E se il ricorso a una serie pressoché infinita di bonus, agevolazioni e sconti non fosse segno di uno Stato in salute e attento alle esigenze reali dei cittadini? O meglio: e se il ricorso ai cosiddetti bonus fosse divenuto eccessivo nelle strategie economiche e fiscali del nostro Paese, fino ad aver praticamente sostituito politiche di welfare e riforme dell’Erario necessarie per dare il via ad una nuova fase di crescita? Questi interrogativi circolano ormai da mesi ed erano stati in un certo senso rimasti in sospeso a causa del dramma rappresentato dalla diffusione del Coronavirus e dalla conseguente chiusura delle diverse attività produttive, tornando però di strettissima attualità nella fase in cui parte la normalizzazione e occorre trovare, più che mai, soluzioni valide nel breve periodo e soprattutto serve pianificare e realizzare strategie capace di stimolare un processo di crescita ormai assolutamente indispensabile. Strumenti in grado di agevolare le diverse categorie con provvedimenti ad hoc sono ovviamente salutati con soddisfazione e permettono ai diretti interessati di prendere una boccata d’aria, specialmente in un periodo difficile come quello attuale; tuttavia rischiano di diventare un’arma a doppio taglio nel momento in cui, a livello decisionale, si pensa possano sostituire riforme importanti, e a livello economico richiedono uno sforzo tale allo Stato che si rischia di far scivolare ulteriormente in avanti l’adozione di soluzioni più ampie e pensate per il lungo periodo.

Sebbene i bonus rappresentino quindi strumenti di grande importanza, sarebbe rischioso limitarsi all’idea che, a prescindere, tale soluzione sia sempre e comunque la migliore in assoluto e abbia solo dei lati positivi: a tal proposito, altri Paesi in Europa non ricorrono ai bonus con la stessa facilità con cui invece i bonus vengono usati in Italia. A parte le questioni già citate relative al peso sui conti pubblici, esiste anche un aspetto pratico legato alla quotidianità dei contribuenti: non è facile per i cittadini districarsi nella giungla di agevolazioni se queste vengono sottoscritte in grandi quantità e con criteri cervellotici. Va inoltre aggiunto che occorre sempre dare priorità ad alcune categorie rispetto ad altre e in tale delicata operazione serve avere un quadro preciso della situazione globale e mettere in atto una strategia: il problema però è che troppe volte la scelta di tali priorità è mossa da necessità elettorali e al fine di ottenere consenso politico, sovrastimando in tanti casi il peso specifico di tali strumenti che invece, da soli e senza strategie di lungo periodo, risultano comunque insufficienti.

“La questione dell’utilizzo di uno strumento peraltro di enorme valore come quello dei bonus è molto delicata e complessa – è il pensiero della Dottoressa Maria Emilda Sergio, Amministratore Unico del Caf Italia – e va affrontata con grandissima attenzione e soprattutto all’interno di una visione di insieme. Trovare il giusto equilibrio fra la tutela dei conti pubblici, esigenza che troppo spesso viene quasi dimenticata, interventi necessari nel breve periodo calibrati sulle esigenze reali di diverse categorie e soluzioni di lungo periodo in un quadro strategico oculato non è impresa semplice. Servirà tutto l’acume e la capacità degli uomini politici e delle istituzioni affinché si possa raggiungere tale obiettivo e in questo sistema complesso un tassello fondamentale sarà la realizzazione della riforma fiscale, invocata da anni e finalmente in agenda. Attendiamo dunque con trepidazione gli sviluppi delle prossime settimane – conclude la Dottoressa Maria Emilda Sergio – nella speranza che finalmente si possa assistere a un processo di crescita economica e occupazionale di cui il Paese ha assoluto bisogno”.