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09/04/2020 - DECRETO LIQUIDITÀ PER SOSTENERE L’ECONOMIA E LE AZIENDE

“L’attenzione di tutti è in questi giorni rivolta a ciò che accade in Italia e nel mondo a livello sanitario – sono le affermazioni della Dottoressa Maria Emilda Sergio, Amministratore Unico del Caf Italia - attraverso le costanti informazioni che arrivano dai mezzi di comunicazione e che interessano praticamente tutto il mondo. Nella speranza che presto si possa iniziare a tornare piano piano alla normalità, tutti noi abbiamo iniziato a fare i conti con le difficili conseguenze economiche lasciate da questa situazione. Al riguardo va detto che sono arrivati provvedimenti molto importanti e che altri se ne aggiungeranno – continua la Dottoressa Maria Emilda Sergio – e la speranza di tutti è che si riescano ad arginare i tanti problemi che inevitabilmente tale emergenza ha generato e che le soluzioni adottate per l’immediato possano portare magari un giovamento globale al nostro sistema economico anche a livello strutturale, sul lungo periodo. Restiamo ovviamente in attesa di ulteriori sviluppi”.

Tra le misure governative adottate, un punto di svolta di grande importanza è sicuramente arrivato pochi giorni fa mediante l’annuncio fatto direttamente dal Presidente del Consiglio, annuncio con il quale viene evidenziato che lo Stato è pronto a realizzare un’immissione di liquidità mai vista prima al fine di sostenere l’economia supportando le aziende e il mondo del lavoro in generale. La somma in questione è di ben 400 miliardi di euro, cifra che rappresenta un unicum nella nostra storia, così come purtroppo rappresenta un evento assolutamente straordinario tutto ciò che è legato alla diffusione del Coronavirus, sia a livello di dramma sanitario che come problema globale a livello occupazionale ed economico. La necessità di dare un senale forte, sia a livello pratico che a livello simbolico, era abbastanza stringente e di sicuro un intervento così massiccio, sotto ogni punto di vista, ha come obiettivo quello di far sentire più che mai viva la presenza dello Stato ai cittadini, scommettendo sulla capacità del tessuto imprenditoriale e lavorativo nostrano di saper rispondere in maniera altrettanto vigorosa ed efficace all’input rappresentato da questa decisione sicuramente molto forte.

A sottolineare la portata storica dell’intervento è lo stesso Premier, che sui social ha evidenziato come, sommando i precedenti 350 miliardi di euro del Decreto “Cura Italia” ai 400 miliardi di liquidità in arrivo per il sostegno alle imprese, siano stati liberati 750 miliardi di euro, somma che rappresenta praticamente quasi la metà del nostro Prodotto Interno Lordo. Non sono mancate ovviamente discussioni e polemiche, legate soprattutto al fatto che si tratta comunque di prestiti e che esiste il rischio di finire in un circolo vizioso di debiti difficile poi da spezzare. Ad ogni modo, in questa fase si sta scegliendo una linea abbastanza chiara: provvedere alle esigenze stringenti del presente, in modo tale da sostenere aziende e cittadini in difficoltà nell’immediato, così come fatto anche attraverso il rinvio di numerose scadenze fiscali. Nella speranza che, superato questo momento, l’economia in ripresa consenta a tutti di far fronte in maniera puntuale ad ogni tipo di obbligo e onere.

“Ovviamente è presto per trarre conclusioni sull’operato delle istituzioni per quel che concerne la gestione di questo momento incredibilmente complesso – dice l’Amministratore Unico del Caf Italia, la Dottoressa Maria Emilda Sergio – e credo sia anche inutile e per nulla costruttivo alimentare discussioni e polemiche senza nessun apporto costruttivo. Reputiamo assolutamente fondamentale fare qualcosa di importante e dare un segnale ai cittadini e alle imprese, così come crediamo sia stato opportuno al momento prorogare i termini per le scadenze fiscali. Speriamo solo che anche periodi difficili come quello che stiamo vivendo possano lasciare in eredità qualcosa di buono, come ad esempio la necessità che le istituzioni, anche e soprattutto attraverso l’operato del Fisco, possano abituarsi ad avere un maggior contatto con quelle che sono le reali esigenze di aziende, privati, famiglie: un Fisco meno burocratico e meno arroccato su posizioni di lontananza – conclude la Dottoressa Maria Emilda Sergio, Amministratore Unico del Caf Italia – e capace di rinnovarsi avendo come basi l’equità, la trasparenza e l’attenzione per la realtà del nostro Paese”.