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20/09/2019 - CASO AIRBNB E RELATIVA TASSAZIONE, RINVIO ALLA CORTE DI GIUSTIZIA EUROPEA

Quello relativo ad Airbnb, e più in generale alla regolamentazione anche fiscale di determinati soggetti operanti nel campo del turismo con riferimento particolare all’affitto di appartamenti e case vacanze, sta diventando un problema sempre più complesso e di non facile definizione; e proprio nei giorni scorsi, la vicenda si è arricchita di un nuovo importante capitolo che è già di per sé abbastanza emblematico del fatto che la questione si stia facendo sempre più spinosa. È infatti del 18 settembre 2019 l’ordinanza n. 6219 con la quale il Consiglio di Stato dispone il rinvio alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea della vertenza relativa proprio ad Airbnb e promossa dalla medesima azienda la quale, trascorsi più di due anni dall’entrata in vigore della norma che stabilisce che debba essere applicata una tassazione agevolata al 21% sui redditi da locazioni brevi, «continua a rifiutarsi di applicare la cosiddetta cedolare secca e di comunicare i dati all'Agenzia delle entrate». La telenovela è destinata a proseguire, anche perché altri soggetti importanti chiedono che le regole esistenti vengano applicate sempre e rispettate da tutti, anche perché lo stesso Consiglio di Stato si rivolge alla Corte evidenziando come abbia «escluso la ricorrenza dei presupposti per procedere alla diretta disapplicazione della normativa contestata e ha affermato che l'interpretazione del Tar, che a febbraio ha respinto il ricorso di Airbnb, non presenta tratti di patente irragionevolezza».