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10/04/2019 - FMI, NUOVO TAGLIO ALLE STIME DI CRESCITA DELL'ITALIA

“Le notizie che continuano a rincorrersi nelle ultime settimane – dice l'Amministratore Unico del Caf Italia, la Dott.ssa Maria Emilda Sergio – non sono purtroppo particolarmente incoraggianti per quel che concerne la salute dell'economia italiana. Il nostro Paese, infatti, si trova ancora alle prese con una ripresa economica che non riesce in alcun modo a decollare, a differenza di quanto accaduto in altre realtà nazionali. Gli addetti ai lavori sono pressoché tutti d'accordo nell'affermare che la crescita economica italiana procede a ritmo troppo lento, in netta controtendenza con le previsioni abbastanza ottimistiche dei mesi scorsi: davanti a tale realtà – aggiunge la Dott.ssa Maria Emilda Sergio – emerge con evidenza la necessità di affrontare con lucidità il presente, per nulla in linea con le previsioni positive di poco tempo fa, mettendo in atto in tempi anche rapidi i necessari cambiamenti strategici a livello economico e politico. Far finta di nulla sarebbe davvero estremamente pericoloso”.

Arriva da un soggetto autorevole come il Fondo Monetario Internazionale una nuova doccia fredda contro le speranze di una ripresa rapida della nostra economia: nessuna crescita corposa nel breve periodo, infatti, pare profilarsi all'orizzonte. E la cosa che più fa riflettere è che tutto ciò non era previsto: le stime di crescita, purtroppo sono state riviste al ribasso e, quel che è peggio, il cambiamento di previsioni è tutt'altro che trascurabile. Soltanto sei mesi fa, infatti, ossia lo scorso mese di ottobre, le stime di crescita erano importanti, fissandosi all'1%: non un crescita poderosa, ma comunque un passo importante in avanti che avrebbe potuto indubbiamente generare un effetto domino positivo per la nostra economia. Tuttavia, già dopo 3 mesi, ossia a gennaio 2019, le stime di ottobre erano state già tagliate dello 0,4%, fissandosi a quota 0,6%. Il passo indietro di tre mesi fa, però, sembra adesso soltanto una tappa in un percorso di ridimensionamento della crescita italiana, soprattutto alla luce dell'ultimo aggiornamento: la previsione indicata dal FMI nel World economic outlook si assesta allo 0,1%.

Il netto taglio relativo alle previsioni di crescita non è però una voce stonata in un contesto che può essere definito, generalmente, positivo. Sono in considerevole peggioramento altre voci cruciali, come ad esempio le stime legate al rapporto tra deficit e Pil: nel 2018 tale indicatore era al 2,1% e le previsioni parlavano di un possibile 1,7%. Anche in relazione a tale argomento, invece, la realtà è ben diversa, con un valore che dovrebbe attestarsi al 2,7%. Per quel che riguarda invece il rapporto tra debito e Pil, dopo avere chiuso il 2017 al 131,3% e il 2018 al 132,1%, il rapporto debito/Pil dovrebbe salire al 133,4% nel 2019, mentre la precedente stima era per un ribasso al 128,7%. Nel 2020, poi, il rapporto dovrebbe salire al 134,1%; nel 2024 (l'anno a cui si fermano i calcoli del Fondo) la previsione è pari a un 138,5%. Le problematiche italiane finisco inoltre per riflettersi inevitabilmente sul resto dell'Unione Europea, dove le difficoltà degli Stati membri incidono in maniera negativa su tutta l'area UE.

“La situazione continua a essere preoccupante e crediamo sia davvero necessario intervenire in maniera concreta e rapida – è il commento della Dott.ssa Maria Emilda Sergio, Amministratore Unico del Caf Italia – per dare una scossa all'economia italiana. Crescita, riduzione del deficit e del debito, lotta alla disoccupazione rappresentano indubbiamente obiettivi della massima importanza non solo per il lungo periodo. E ribadiamo ancora una volta, così come sottolineato recentemente anche da molti esperti e addetti ai lavori, che una riforma fiscale strutturata e coraggiosa sia ormai ineludibile – conclude la Dott.ssa Maria Emilda Sergio – e rappresenti al contempo una possibile, reale spinta per la crescita economica e un atto assolutamente indispensabile per il futuro immediato del Paese”.